Ricordo

Strage delle Foibe ed esodo dei giuliano dalmati: studenti liguri nei luoghi della tragedia

la tragedia delle foibe

Regione. Inizia domenica il viaggio organizzato dal consiglio regionale della Liguria nei territori storicamente conosciuti come Venezia Giulia, che oggi fanno parte di Croazia e Slovenia, dove alla fine della Seconda Guerra Mondiale fu scatenata da parte delle truppe irregolari dell’allora repubblica jugoslava una sanguinosa repressione contro la popolazione di lingua e cultura italiana, che da secoli viveva in quelle zone.

Migliaia di persone furono gettate nelle foibe, profonde fenditure della roccia carsica che divennero luoghi di morte, oppure furono costrette alla fuga in un esodo di massa che spopolò città intere fra cui Pola e Fiume. Molti esuli scelsero di vivere in Liguria.  Protagonisti del viaggio sono trenta studenti di scuola media superiore che hanno vinto la quattordicesima edizione del concorso “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia” organizzato dal consiglio regionale.

Partecipano al viaggio trenta dei 36 studenti di scuola media superiore vincitori del concorso regionale. Tra questi ci sono 8 savonesi: Miriana Florio, Marvin Nicolino e Veronica Vignolo della 4E del liceo “Della Rovere”, Iskra Valenti, Elisa Araldo, Victoria Dzmina e Sara Buzzola della 5E dello stesso istituto e infine Giada Moretti della 5I.

Faranno parte della delegazione ligure i rappresentanti liguri dell’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia, in particolare Fulvio Mohoratz, delegato per la Liguria della presidenza nazionale, e Emerico Radmann vicepresidente del Comitato provinciale di Genova e membro del Comitato esecutivo nazionale.

Domenica pomeriggio la delegazione raggiungerà il Sacrario Militare di Redipuglia in provincia di Gorizia, il più grande sacrario militare italiano ed uno dei più grandi al mondo che custodisce le salme di oltre 100 mila caduti della Grande Guerra, e successivamente il vicino Sacrario militare di Oslavia, dove sono conservate le spoglie di 57 mila soldati.

Lunedì è prevista la visita, a Trieste, della Risiera di San Saba, lo stabilimento nato nel 1913 per la lavorazione del riso divenuto, dopo l’8 settembre 1943, un campo di raccolta di prigionieri prima della deportazione: lì trovarono la morte ebrei e oppositori politici al regime nazifascista. Seguirà il sopralluogo alla vicina Foiba di Basovizza, dichiarata monumento nazionale nel 1992: era un pozzo minerario profondo 256 metri dove furono gettati centinaia di triestini che si opponevano all’annessione alla repubblica jugoslava. Quindi tappa alla Foiba di Monrupino, anch’essa dichiarata monumento nazionale nel 1992: è situata nei dintorni di Trieste e costituisce una tipica cavità carsica, profonda 175 metri.

Martedì visita al Liceo Italiano di Fiume e incontro con il Console Generale d’Italia e con alcuni rappresentanti della comunità Italiana della città, quindi pellegrinaggio al Sacrario presso il Cimitero di Cosala, uno dei più antichi cimiteri pubblici d’Europa.

Mercoledì la delegazione raggiungerà Rovigno dove incontrerà alcuni esponenti della Comunità Italiana al Centro Ricerche Storiche Comunità Italiana.

Giovedì trasferimento a Pola, in particolare al Liceo Italiano, seguirà la visita al Sacrario dedicato ai Caduti Italiani

Venerdì, ultimo giorno del pellegrinaggio, la delegazione raggiungerà la foiba di Pisino, anche questa teatro della feroce persecuzione degli italiani.

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