Liguria. Tutti i soldi pubblici destinati all’ufficio di presidenza, ai gruppi consiliari, spese per l’espletamento del mandato popolare e spese per missioni esterne, sarebbero stati spesi solo ed esclusivamente per finalità personali dai 27 consiglieri regionali liguri indagati dal pm Francesco Pinto per peculato e falso a cui ieri sono stati notificati gli avvisi di conclusione indagine.
Le indagini delle fiamme gialle che hanno messo sotto la lente il periodo dal 2010 al 2012, vedono i consiglieri del Popolo della Libertà percepire indebitamente 97 mila euro (su uno stanziamento a favore del gruppo consiliare di circa 1 milione di euro), i consiglieri del Pd avrebbero percepito 283 mila euro (su uno stanziamento di un milione e 900 mila euro); Lista civica Biasotti oltre 28 mila euro (su oltre 500 mila); Sel poco più di 27 mila (su quasi 390 mila euro); Noi con Burlando 21 mila e 500 (su oltre 400 mila euro); Misto Liguria Viva oltre 74 mila (su 193 mila euro); Misto Riformisti italiani poco più di cinque mila euro (su 60 mila); Diritti e Libertà 650 euro (su 12 mila); Udc oltre 142 mila euro (su quasi 440 mila euro) e Lega Nord quasi 97 mila euro (su oltre 677 mila).
Per quanto concerne l’ufficio di presidenza a Rosario Monteleone viene contestata una indebita percezione di 96 mila euro su uno stanziamento di oltre 588 mila euro, mentre a Luigi Morgillo e Michele Boffa vengono contestate rispettivamente 8.660 euro (su uno stanziamento di 474 mila euro) e di oltre 17 mila euro (su 283 mila).
Infine per i contributi inerenti l’espletamento del mandato popolare, su 86 mila euro, i politici indagati ne avrebbero percepito in maniera indebita circa 11 mila euro e per le missioni esterne, su uno stanziamento di circa 19 mila euro, sarebbero stati usati indebitamente circa 1000 euro.