Lettera al direttore

Sonia Marinelli spiega la normativa sull’onicotecnica

Nell’attuale stato normativo vigente, ovvero la legge quadro che displina il percorso formativo e l’esercizio della professione di estetista su tutto il territorio nazionale, L. n.1 del 4 gennaio 1990 la possibilità di avviare attività di ricostruzione unghie è una prerogativa esclusiva dell’estetista.  Oggi, per la legge la figura dell’onicotecnica non esiste.

Cosa succede davvero in Regione Lazio?

Se andiamo direttamente alla fonte normativa, ovvero il sito della Regione Lazio, si verifica facilmente che di fatto non esiste una specifica legge regionale che disciplini la formazione professionale dell’onicotecnica, ma si rimanda ad un Parere della Commissione Regionale per l’artigianato del 25/11/2008 che riporta esattamente tale contenuto:

L’attività in questione è iscrivibile autonomamente all’albo artigiani soltanto ove comprenda prestazioni artistiche consistenti nell’apposizione e decorazione di unghie artificiali preformate. Si distingue dall’attività di ricostruzione che, consistendo in un trattamento effettuato sulla superficie dell’unghia naturale con trattamenti incidenti sulla pelle, richiede il possesso della qualificazione di estetista di cui alla L.1/1990, alla cui disciplina si rinvia.

Ai fini dell’iscrizione all’albo il titolare deve aver superato un esame teorico-pratico svolto al termine di un corso di qualificazione della durata non inferiore a 200 ore, presso scuole riconosciute dalla Regione. La qualificazione deve essere posseduta dal titolare delle ditta individuale, dai soci e dipendenti che partecipano al lavoro. L’attività non può essere esercitata in forma ambulante o di posteggio.

Faccio notare che in questa stessa fonte della Regione Lazio si precisa l’attività di competenza delle onicotecniche è di carattere esclusivamente decorativo.Per tutto quello che concerne la vera e propria ricostruzione unghie, essendo un’attivà che si applica sulla cute, rimane di competenza dell’estetista.

Se la scelta del Lazio fosse così corretta formalmente , condivisa e condivisibile perchè le altre 19 Regioni non si sarebbero attivate subito per istituirla anche sui propri territori di competenza?

Se fossi chiamata a rispondere in prima persona, dalla mia ottica di tecnica della formazione, direi che è abbastanza irrituale attivare un percorso formativo che rilascia un’autorizzazione indispensabile per l’esercizio di una specifica attività professionale, sulla base di un parere di una Commissione. Di norma si procede in tal senso a mezzo di strumenti normativi quali leggi regionali o DGR.

Del resto un particolare significativo che vorrei far notare è anche il costo di questi corsi da 200 ore: circa 2500€ per conseguire un’attestato spendibile esclusivamente in regione Lazio.

se si pensa che un anno del percorso triennale di formazione per la qualificazione di estetista (che prevede peraltro la durata complessiva di 2700 ore non 1800 come è stato scritto nell’articolo) della durata di 900 ore costa mediamente sui 3000€ si fa fatica a non intravedere il grande business che si genera questo tipo di situazioni.

Per concludere, con una nota volutamente polemica, nell’articolo si parla di” grido di dolore di molte operatrici: quello che si dovrebbe raccogliere prima di ogni altro è il grido di dolore delle imprenditrici estetiste che hanno investito tempo, studio e danaro nell’acquisire una qualificazione riconosciuta tramite una vera legge e valida su tutto il territorio italiano ed europeo, per lavorare in regola e alla luce del sole e sono lasciate sole contro il dilagante abusivismo.

Peraltro grandissima parte del fenomeno dell’abusivismo sul nostro territorio è costituito da persone non autorizzate che, dopo aver partecipato a corsi della durata di poche ore,eseguono ricostruzione e quant’altro in casa o in spazi non autorizzati, a prezzi da concorrenza sleale che non possono garantire condizione minime di igiene ,sicurezza e competenza professionale per gli utenti finali.

 

SoniaMarinelli

Associazione La Verbena

Istituto Formativo

Ente Accreditato DGR 199 DEL 21/02/2014

leggi anche
unghie
Professione onicotecnica
Centri per la ricostruzione delle unghie, Melgrati: “Serve una legge ad hoc anche in Liguria”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.