Basta tagli

Sindaci “inc…ati” e con la fascia in mano: “Pronti a iniziative clamorose” fotogallery

Posizione dura dei primi cittadini contro Governo e Anci: "Ci sentiamo soli, a combattere contro tutto e tutti. E la gente chiede spiegazione a noi"

Ceriale. “Siamo ‘incazzati’. Scrivetelo”. Testuale. Una foto con i diciotto sindaci con la fascia in mano, a simboleggiare la protesta di diciotto amministratori che, con tutte le loro forze, gridano al Governo: “Basta tagli, non riusciamo più ad amministrare”. Questo il momento conclusivo del vertice di questa mattina a Ceriale, proposto dal primo cittadino Ennio Fazio, per concordare insieme forme di protesta contro i continui ridimensionamenti al bilancio (l’ultima “mazzata” quella del Fondo di Solidarietà: ecco come inciderà sui comuni savonesi).

Alla fine il summit si è concluso con la foto polemica, foriera di proteste più eclatanti che verranno discusse insieme in un nuovo incontro, ai primi di maggio. “Quello di oggi era più che altro un grido lancinante di dolore – spiega Fazio – Oggi insieme a tutti i Sindaci del ponente savonese abbiamo voluto far sentire la nostra voce per chiedere unitamente lo stato di emergenza istituzionale. Questi continui tagli sono inaccettabili e generano un clima di profonda incertezza, che rende il nostro compito di amministrare sempre più arduo. Oggi i sindaci non riescono più a reggere questi prelievi. Le terminologie sono importanti: se si parla di ‘solidarietà’, chi la fa deve sapere come viene fatta e a chi viene data… se ci sono dei comuni che incassano solamente il 40 per cento della loro potenziale entrata fiscale, vogliamo capire come mai non si apportano correttivi. Noi che incassamo il 92 per cento siamo tra quelli che devono contribuire in modo pesante a questo fondo di solidarietà: non mi sembra che sia un modo equo di gestire un paese come l’Italia“.

La situazione è grave, urlano i sindaci, e le proposte devono arrivare subito: “Per me è stato un fulmine a ciel sereno quando la scorsa settimana il mio dirigente è venuto da me dicendomi che non sa più come far quadrare il bilancio perché mancano 700 mila euro – racconta il sindaco di Ceriale – Dopo la recente quantificazione del Fondo di solidarietà comunale, che per il nostro Comune prevede una quota di contribuzione di 4 milioni e 452 mila euro non si può continuare a tacere. Rispetto al 2014 Ceriale dovrà versare allo Stato oltre 500 mila euro in più rispetto al 2014, senza contare l’azzeramento dei trasferimenti statali che nel 2014 erano pari a 153 mila euro. Per Ceriale stiamo parlando di oltre 600 mila euro, che mancheranno alle casse comunali. Noi non abbiamo altre risorse a cui attingere che non siano la fiscalità: negli ultimi anni siamo riusciti a mantenere bassa l’Irpef, a non mettere la Tasi sulle seconde case e a contenere quella sulle prime… Ora saremo costretti a rivedere questa politica di contenimento perché ormai non ce la facciamo più, e dovremo andare a gravare sui cittadini prendendo i soldi dalle loro tasche“.

Ma la polemica non riguarda solo il Governo: nel mirino anche l’Anci. “I sindaci dei piccoli comuni, sempre di più, non si sentono rappresentati da questa associazione – denuncia Fazio – che sicuramente in primis ha l’interesse dei grandi centri. E così chi è sul territorio e fa il sindaco di un piccolo comune è completamente solo, si sente sempre solo a combattere contro tutto e tutti. Noi abbiamo ancora questa fortuna di avere un rapporto diretto con la gente: e la gente ti chiede spiegazioni, vuole sapere perché gli aumenti le tasse… Hai voglia a spiegargli che tu sei un soggetto passivo, un semplice tramite, un esecutore delle politiche determinate da altri”.

Tra i sindaci più furiosi c’è chi propone iniziative “scenografiche” come riconsegnare le chiavi della città al Prefetto o, ancora più clamoroso,  marciare su Roma per riconsegnare le fasce tricolori. Fazio stempera i toni: “Le marce su Roma le hanno fatte tanti anni fa e non mi sembra abbiano portato bene a questo paese. Io penso che noi dovremo essere uniti per fare un’azione di coinvolgimento del Prefetto, che è il rappresentante del Governo. E se è il caso chiedermi un incontro a Roma al Ministero delle Finanze, per capire se continueremo questa fase di prelievo dalle casse dei comuni o se si possono adottare altre strategie”.

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