Verso il voto

Regionali 2015, Ravera (Prc) “Con Pastorino per essere alternativi al Pd”

"Piena adesione a una volontà di radicale cambio dei contenuti e delle forme della politica"

marco ravera, segretario regionale prc

Genova. In Liguria, l’uscita dal PD di un significativo gruppo di militanti e di dirigenti e la decisione di Luca Pastorino di candidarsi alla Presidenza della Regione apre uno scenario nuovo e dimostra in modo visibile la possibilità di offrire finalmente agli elettori e alle elettrici di sinistra, a quanti e quante vogliono cambiare e farla finita con la sudditanza alle politiche liberiste di svendita del territorio, dei beni comuni e dei diritti, la concreta possibilità di farlo.

“Oggi rompere la falsa unità del PD, mettere a nudo la fragilità del suo successo elettorale drogato dall’abbandono nell’astensione di migliaia di elettori – sottolinea il segretario regionale di Rifondazione Comunista Marco Ravera – è un obiettivo primario per chi crede nella necessità di un’alternativa, a livello nazionale e locale. In Liguria è possibile affermare nelle urne una nuova politica, una alternativa al PD. Il sostegno ampio e unitario alla candidatura a presidente di Luca Pastorino rende ciò possibile”.

Ma il Ravera-pensiero va oltre: “Siamo fiduciosi – e ci impegneremo a tal fine – che  il programma elettorale di Pastorino e della lista Rete@Sinistra rispecchierà nelle modalità di costruzione e di elaborazione la piena adesione a una volontà di radicale cambio dei contenuti e delle forme della politica, a partire dalla netta messa in discussione della logica delle Grandi Opere (e del Terzo Valico tra esse), tanto più necessaria e opportuna oggi alla luce dei gravi fatti di corruzione emergenti dalle inchieste giudiziarie, come siamo fiduciosi che Pastorino saprà valorizzare le forze nuove dei movimenti e di tutte le forze che si sono rese disponbili ad una vera alternativa politica”.

Ed ecco quali sono gli obiettivi prima di andare alle urne: “Avremo il pieno successo di questa battaglia politica ed elettorale, respingendo ogni tentazione di frammentazione, che provocherebbe una divisione tra le forze alternative al Pd e al centrosinistra incomprensibile e dannosa e alimenterebbe, soltanto ulteriore sfiducia nella possibilità di cambiare,  rafforzando la pericolosa illusione della imbattibilità e insostituibilità del renzismo”.

 

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Comitato di transizione

31 marzo 2015

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