Genova. Il diktat non lascia scampo: o entro una settimana ci sarà la data di un tavolo romano sul futuro di Piaggio Aero (dopo le indiscrezioni su un documento notarile siglato a settembre in cui di fatto l’azienda dismetterebbe il sito genovese) o i lavoratori Piaggio di Sestri Ponente saranno in piazza. La decisione è arrivata dopo l’incontro che i delegati sindacati dell’azienda hanno avuto questa mattina con il prefetto di Genova Fiamma Spena.
Una situazione che ovviamente potrebbe avere ripercussioni anche sullo stabilimento di Villanova d’Albenga, che produce i pezzi che poi vengono assemblati a Genova.
“Il prefetto ha provato a rassicurarci attraverso le parole pronunciate da Renzi ieri che ha sentito l’amministratore delegato di Piaggio, ma a noi di fronte a un accordo firmato da un notaio questo non basta, perché quello che vediamo ogni giorno in azienda è l’assoluto non mantenimento degli accordi”, spiega Adriano Spallarossa della Rsu di Fiom.
Il documento che l’azienda ieri sera ha definito “obsoleto” in una nota è fra l’altro solo una delle fonti di preoccupazione per i lavoratori genovesi (“E’ solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso” incalza Antonio Caminito, Fiom Cgil): restano infatti non definite diverse altre questioni dal nuovo capannone che Piaggio non ha ancora acquistato dopo aver perso a dicembre il bando indetto dall’aeroporto, alla nuova cabina di verniciatura “al fatto che il lavoro è sostanzialmente fermo, soprattutto a Villanova d’Albenga da cui non stanno arrivando i pezzi per gli aerei che devono uscire da Genova”.