Dal gip

Nega ogni accusa il profugo arrestato per tentata violenza sessuale, ma resta in carcere

Il ragazzo domiciliato in un centro di accoglienza ha respinto le accuse di una 42enne savonese

Tribunale Savona

Savona. Ha negato di aver cercato di consumare un rapporto sessuale e di aver toccato la quarantaduenne che lo aveva accolto in casa sua per offrirgli un bicchiere d’acqua. Il profugo nigeriano di 23 anni, A.C., arrestato con l’accusa di tentata violenza sessuale è stato interrogato dal gip Francesco Meloni davanti al quale, questa mattina, ha respinto ogni accusa.

L’uomo ha raccontato una versione dei fatti diversa da quella della vittima, ma il giudice ha deciso di convalidare l’arresto e confermare la custodia cautelare in carcere ritenendo attendibile quanto denunciato dalla signora.

Secondo l’accusa il profugo, domiciliato in un centro di accoglienza di Savona, ha chiesto un bicchiere d’acqua e con questa scusa è riuscito a farsi aprire la porta di casa dalla quarantaduenne con la quale poco dopo ha tentato un “approccio” sessuale. La donna avrebbe però reagito riuscendo ad evitare che il rapporto sessuale si consumasse.

L’episodio è accaduto intorno alle 20,30 di mercoledì sera. Quando il ventenne nigeriano si è presentato alla porta della quarantenne lei, che lo conosceva di vista perché abita nella zona del centro di accoglienza per i profughi, si è fidata e lo ha fatto entrare. Una volta nell’appartamento il ragazzo si sarebbe avvicinato alla donna per poi spingerla contro un muro con la chiara intenzione di consumare un rapporto.

A quel punto lei ha spinto via il giovane, è riuscita a divincolarsi dalla sua presa e si è barricata in una stanza dalla quale ha chiamato immediatamente il 112. All’arrivo della pattuglia nell’appartamento della donna, il ventenne si era già allontanato, ma i militari lo hanno rintracciato poco dopo e arrestato.

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