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Loano, continua la “guerra al rumore” del Comitato civico. Cepollina: “Demenziali”

Il gruppo ha tappezzato la città con manifesti dai contenuti molto espliciti: "L'inquinamento acustico avvelena"

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Loano. Continua la guerra al rumore dei membri del “Comitato civico loanese per la tutela del centro storico”, che da sempre “combatte” per fare in modo che il rumore prodotto dai locali che affacciano sulla passeggiata a mare si riduca a livelli (a loro dire) più accettabili e più compatibili con la necessità di riposo di chi vive in zona.

Nei giorni scorsi il gruppo presieduto dall’avvocato Stefano Carrara Sutour ha tappezzato la città con manifesti dai contenuti molto espliciti: “L’inquinamento acustico avvelena – si legge a caratteri cubitali sugli stampati – scatenando malattie cardiache, gastroenteriche, neurologiche, all’apparato uditivo, insonnia, problemi cognitivi per i bambini”.

I membri del gruppo invitano i loanesi ad unirsi a loro nella lotta: “Difendiamo la nostra salute liberandoci dei rumori molesti che assediano le nostre case. Combattiamo gli inquinatori acustici che abusando dei mezzi di amplificazione sonora in contrasto con le direttive europee invadono le nostre abitazioni e ammorbano il centro e le zone residenziali della nostra città. Le deroghe, purtroppo spesso autorizzate dalle autorità amministrative, non sono legali. Si deve vivere costantemente nelle zone residenziali con un massimo di 50 decibel di giorno e 40 di notte. Ricordiamo che la scala di misurazione del decibel è logaritmica e il livello di suono raddoppia ogni 6 decibel, pertanto i valori sopra indicati sono posti a tutela della salute”.

Per il comitato si tratta di “limiti da rispettare e far rispettare senza alcuna modifica, anche per le manifestazioni patrocinate dal Comune. Fermiamo questa barbarie, affinché si abroghi ogni deroga o si impongano idonei presidi antirumore (controsoffittature e barriere). Il diritto alla salute è un valore costituzionale supremo”.

Tanto per cambiare, i manifesti hanno scatenato una sequela di proteste. A rispondere per tutti è stato il consigliere comunale Giovanni Battista Cepollina, che da anni è il principale antagonista del Comitato: “L’unica parola che mi viene in mente è ‘demenziali’ – dice senza mezzi termini Cepollina – Pare incredibile ma a ‎Loano‬ c’è ancora chi vuole distruggere l’‎economia‬ turistica cittadina riducendo il paese in un silenzioso cimitero. Per ottenere 40 decibel di notte non solo si dovrebbe vietare la musica in ogni pubblico esercizio ma chiudere le strade alle auto e persino ai pedoni se osassero parlare. Se sono convinti che il ‘rumore’ nuoccia così tanto alla loro salute invito ancora una volta i membri del ‘comitato’ che ha stampato ed affisso questo delirante manifesto a trasferirsi per il prossimo periodo estivo a Bardineto, evitando di soggiornare in centro perché temo anche la si possano superare i 40 decibel notturni. Nobili milionari, ex deputati con ricche pensioni pubbliche e albergatori che hanno sbagliato mestiere potranno così godersi il silenzio assoluto. Salvo denunciare i grilli se da un controllo fonometrico risultasse che il loro frinire danneggiasse la loro cagionevole salute ‘costituzionalmente tutelata’. Loano è una città turistica e deve vivere. Viva il turismo, viva la musica, viva la vita”.

Cepollina ha pubblicato un’immagine del manifesto sul proprio profilo Facebook. L’assessore alla polizia municipale Luca Lettieri ha commentato: “I controlli sono effettuati sulla base di esposti circostanziati e reiterati da più cittadini. Il superamento dei limiti ordinari e delle deroghe sono stati sanzionati in forza di leggi vigenti che prevedono sanzione e diffida e in caso di reiterazione sospensione per un certo numero di giorni dell’attività accessoria (musica), successivamente sospensione dell’attività (chiusura esercizio) per un certo numero di giorni, dopodiché revoca dell’autorizzazione dell’attività (chiusura del locale). Queste sanzioni sono già state applicate in alcuni casi (tranne quella chiusura definitiva dell’attività). Lo stato di diritto è garantito, quindi mi pare inutile e deleterio chiedere altre limitazioni oggettivamente impossibili da rispettare“.

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