L'inchiesta di ivg

Lo Stato manda il “conto”: ecco quanto pagheranno in più i savonesi nel 2015 in ogni comune

Il Fondo di Solidarietà Comunale è negativo per la grande maggioranza dei comuni savonesi: Andora perde quasi 6 milioni di euro, Varazze 5,5, Albenga quasi 5 milioni

Fondo di Solidarietà Comunale. Segnatevi questo nome: perché è grazie a lui se quest’anno riceverete servizi sociali o manutenzione delle strade. Anzi, molto più probabilmente è grazie a lui se NON li riceverete: a fine settimana lo Stato ha mandato il “conto” ai comuni savonesi. E c’è da piangere. Letteralmente.

A dare il segnale per “scatenare l’inferno” è stato Daniele Buschiazzo, sindaco di Sassello, che proprio questa mattina ha rivelato come il suo comune dovrà pagare 255.000 euro, 80.000 in più dello scorso anno. Sulla scia di quello sfogo, IVG.it ha fatto un “viaggio virtuale” nei bilanci dei comuni, per capire a chi andrà meglio o peggio. E non si sta allegri: alcuni comuni come Andora, Varazze o Albenga perderanno più di 4 milioni di euro. Che si trasformeranno, ovviamente, in nuove tasse e meno servizi per noi, i cittadini.

Ma perché? Vediamolo insieme.

CHE COS’E’. Il cosiddetto Fondo di Solidarietà Comunale è stato istituito per assicurare a tutti i cittadini l’erogazione delle funzioni fondamentali, superando gradualmente le differenze di capacità contributiva dei singoli Comuni: in parole povere serve a “ripianare”, nei servizi della vita quotidiana, la differenza tra comuni ricchi e poveri. E’ alimentato in gran parte con risorse degli stessi enti locali (in base al gettito Imu ad aliquota base), e i soldi che vi confluiscono vengono poi ridistribuiti tra i Comuni sulla base della loro spesa storica e dei fabbisogni standard.

Sostanzialmente tutti i comuni pagano in base all’Imu e poi, una volta fatti i calcoli, ricevono in base allo standard calcolato: qualcuno riceverà più di quanto pagato, qualcuno meno (e quindi avrà un saldo negativo). Nella pratica, semplificando all’estremo, possiamo dire che se un comune è molto piccolo (quindi ha poche risorse) o è fatto tutto di prime case (e quindi ha tante spese), allora riceve dei soldi; se invece ha molte seconde case è considerato “ricco”, e pertanto finisce per pagare.

Questo per la provincia di Savona, è facile intuirlo, significa che il Fondo di Solidarietà Comunale si traduce dalle nostre parti (con tutti i comuni costieri che vivono sul turismo) in un’autentica strage. Questo perché il problema (l’ultimo di tanti) è che gli importi sono altissimi, spesso al di là di quanto pronosticabile e onestamente sostenibile dai comuni. E ora i sindaci sono furiosi, tra chi preannuncia conferenze stampa di fuoco e chi medita gesti estremi, come rinunciare alla carica.

Vediamo ora nel dettaglio la situazione nei comuni che hanno già ricevuto i dati precisi su quanto riceveranno o perderanno per via del Fondo.

ANDORA è quella che al momento vince la palma di “comune che paga di più”: il saldo negativo passa da 5.100.000 euro a 5.800.000 (+ 700mila in un anno). “Stiamo provando a fare di tutto per non perdere servizi – spiega il sindaco Mauro Demichelis – ma non nego che facciamo una fatica ‘bestiale’. Cercheremo di tagliare dove gli andoresi non subiscono nulla, ma…”.

A VARAZZE va invece il poco invidiabile primato dell’aumento più alto: pagherà infatti allo Stato 5,5 milioni di euro, ben 2,2 milioni in più rispetto al 2014. “Mi fa rabbia sapere che comuni come Napoli prenderanno 36 milioni di euro – tuona il sindaco Alessandro Bozzano – Così non si va più avanti, ci stanno massacrando”. La soluzione secondo Bozzano è il “comune turistico”: “Presenterò un ordine del giorno fatto dai sindaci di 110 comuni in tutta Italia, dove chiederemo l’istituzione di questa tipologia di comune. Noi abbiamo 13.800 abitanti ma spese per 50.000, perché dobbiamo parametrare i servizi alla capienza massima della città…”

Lacrime e sangue anche ad ALBENGA, che parteciperà al Fondo con 4.800.000 euro, +800mila sullo scorso anno. “Stiamo lavorando per far perdere meno servizi possibile ai cittadini – spiega il sindaco Giorgio Cangiano – ma è chiaro che questa situazione rende davvero molto difficile amministrare”.

CERIALE pagherà 450.000 euro in più rispetto al 2014, arrivando a sfiorare i 5 milioni di euro. “La cifra esatta ve la dirò in una conferenza stampa appena avrò le idee più chiare – tuona il sindaco Ennio Fazio, uno dei più furiosi – e in quella sede esprimerò il mio pensiero…”.

Anche PIETRA LIGURE rischia di essere tra i comuni che piangeranno di più. “La notizia è ancora da confermare, ma sembra che l’aumento possa superare il milione di euro – rivela il sindaco Dario Valeriani – Spero ci sia un errore, perché se è vero questo creerà problematiche immense. Non so come fare, più che riportare la fascia tricolore a Roma…“.

ALBISOLA SUPERIORE verserà ben 1,7 milioni. “Ne prendiamo 700.000 dallo Stato, quindi alla fine il saldo sfiora il milione di euro in negativo – chiarisce il sindaco Franco Orsi – circa 400.000 in più dello scorso anno. E a noi va bene perché abbiamo un rapporto case/abitante basso, di 1,5: altri comuni superano il 2. Saremo costretti a tagliare lo scuolabus (mantenendolo solo nelle aree disagiate) e l’assistenza scolastica ai disabili: non possiamo nemmeno pensare di alzare le tasse, perché anche portandole al massimo recupereremmo meno di 100.000 euro”.

ALBISSOLA MARINA pagherà 650mila euro (+250mila sul 2014), e riuscirà ad assorbire il colpo perché, spiega il sindaco Gianluca Nasuti, “erano tagli previsti e quindi abbiamo potuto pianificarli. Certo però è sempre più difficile, anche perché abbiamo altre risorse bloccate dal piano di stabilità: sembra proprio che essere virtuosi, invece di pagare, ora ci penalizzi”.

LAIGUEGLIA verserà nel Fondo 1.400.000 euro. Anche in questo caso la cifra è più alta rispetto al 2014: “Siamo diventati la tesoreria dello Stato – commenta sconsolato il sindaco Franco Maglione – tenete anche conto che manca ancora il taglio del ‘piano Cottarelli’…”.

A QUILIANO il dato definitivo è arrivato 2 giorni fa: “Prenderemo circa 250.000 euro, ma ne diamo allo stato 600.000 – sbotta l’assessore Pierluigi Lavazelli – dal 2009 ad oggi ci hanno tagliato un milione di euro. Questa cosa non ha una logica, una prospettiva… torneremo ai comuni dell’800, che tappavano i buchi nelle strade e basta”. Anche lui si unisce al pensiero del sindaco di Albissola: “Viene penalizzato chi ha lavorato bene e dà servizi ai cittadini. Ed ora siamo costretti a tassare in maniera vergognosa. Ma non c’è alternativa, a meno di andare dal Prefetto a consegnare le chiavi, chiedendo che il governo del territorio se lo facciano loro“.

La situazione è dramaticamente simile in molti altri comuni costieri, come Bergeggi, Celle Ligure (circa 3 milioni, +265mila rispetto al 2014) o Loano (“Non so ancora le cifre, ma siamo all’assurdo – commenta il sindaco Luigi Pignocca – Renzi non aumenta le tasse ma ci costringe a versare più soldi nel Fondo così poi tassiamo noi, è solo un modo per cambiare le carte in tavola”). Non va meglio nell’entroterra: oltre alla già citata Sassello piangono anche Carcare, Calizzano (+34.000 euro) e Pontinvrea (secondo il sindaco Matteo Camiciottoli in 3 anni sono stati tagliati 170.000 euro).

E nel capoluogo? “A Savona solo negli ultimi giorni abbiamo dovuto gestire una nuova riduzione, che andrà dai 300 ai 500 mila euro – rivela l’assessore al Bilancio Luca Martino – ma è solo l’ultima tranche… per ora alla fine dei conti qualche soldo dallo Stato lo prendiamo ancora, ma amministrare è sempre più difficile”.

“Amministrare è sempre più difficile”: un coro al quale si uniscono tanti, troppi sindaci arrabbiati. La guerra, ne siamo certi, è appena cominciata: e questa volta farà davvero tanto rumore.

 

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