Tutele

Liguria: in aumento le richieste di aiuto al Difensore Civico regionale

cronaca

Liguria. Il Difensore civico della Regione Liguria Francesco Lalla ha presentato al presidente del Consiglio regionale Michele Boffa e ai presidenti di Camera e Senato la relazione sulle attività svolte dall’Ufficio nel 2014. In occasione della presentazione del dossier annuale, Francesco Lalla ha sottolineato le carenze, a livello nazionale ma anche locale, legate alla tutela dei diritti del cittadino.

“Non è stata ancora approvata una legge quadro nazionale e non è stata ancora istituita la figura del Difensore Civico nazionale. Sul piano locale, dopo l’abolizione del Difensore civico comunale e lo svuotamento di poteri attribuiti alle Province – ha spiegato  –  non tutti gli statuti delle appena istituite Città Metropolitane prevedono la nomina di un Difensore civico. Nella città metropolitana di Genova – ha aggiunto – questa figura è prevista come facoltativa e il difensore non è ancora stato ancora nominato. Ne risulta, complessivamente, un quadro fortemente limitato e fonte di discriminazioni territoriali ingiustificate in una materia fondamentale come quella della tutela dei diritti!.

In Liguria la “copertura” territoriale dell’istituto attualmente viene assicurata dal solo Difensore civico regionale, competente ad intervenire sulla attività degli uffici dall’Amministrazione regionale, degli enti strumentali della Regione o dipendenti dalla Regione, delle asl e ospedali. Il Difensore civico  può intervenire anche sull’attività degli uffici degli Enti locali, in particolare i Comuni, ma solo quando vi sia una specifica convenzione. !Pertanto, i cittadini dei Comuni privi di convenzione con la Regione – ha aggiunto Francesco Lalla –  attualmente sono senza tutela civica nei confronti degli uffici del loro Ente: in Liguria solo 88  su 235 sono i Comuni convenzionati i cui cittadini vengono, quindi, “protetti” dal Difensore Regionale”.

Secondo Lalla, in questa situazione è necessario che la nomina del Difensore civico della Città metropolitana di Genova avvenga al più presto: “Soprattutto i cittadini della grande Genova ne avvertono la mancanza – ha concluso – come si deduce dalle istanze e dal numero delle telefonate “di soccorso” ricevute da questo Ufficio e che hanno come inevitabile risposta la mancanza di legittimazione della Difesa civica regionale ad intervenire nella pienezza delle funzioni nei confronti degli uffici comunali”.

Nel 2014 il numero delle istanze assunte sono state 553, con un incremento del 21,7% rispetto all’anno precedente, in cui erano state 433. A queste pratiche vanno aggiunti i 97 fascicoli pendenti al primo gennaio 2014 e completamente esauriti nel corso dell’anno, grazie allo sforzo compiuto dallo staff del Difensore civico regionale.

Le istanze possono essere risolte, a volte in tempi brevissimi per via telefonica o tramite posta elettronica, ma nella maggioranza dei casi richiedono un lavoro istruttorio complesso ed articolato.

Le pubbliche amministrazioni maggiormente interessate all’azione del Difensore  civico rimangono gli Enti Locali. In particolare un elemento che ha incrementato le istanze nei confronti degli Enti Locali è stato il pagamento dei tributi.

Le istanze riguardanti la Sanità e l’Edilizia popolare occupano una posizione sempre molto rilevante, mentre i fascicoli aperti in materia previdenziale sono diminuiti, anche grazie ad una serie di incontri tra la dirigenza regionale dell’INPS ed il funzionario  dell’ufficio di Difesa Civica che hanno comportato una serie di buone prassi e un rapporto più diretto ed informale fra gli uffici.

L’Ufficio del Garante regionale dei diritti dell’infanzia ha preso in carico 40 casi (1 in più rispetto al 2013) su un totale di 110 segnalazioni che hanno interessato la Direzione scolastica regionale e le Direzioni provinciali di Genova e Savona, Istituti Scolastici, Tribunali, Servizi Sociali, Cooperative sociali, Comunità di accoglienza e terapeutiche.

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