Cairo M. Italiana Coke verso la ristrutturazione del debito, anche se manca ancora l’ok di alcune banche per la complessiva operazione, in 5 anni, prevista dall’azienda per far fronte alla difficile situazione finanziaria, con un livello debitorio che ha raggiunto i 50 mln di euro e Unicredit si è già tirata indietro.
Per mercoledì 15 Aprile è stato convocato un vertice presso la Prefettura di Savona, con al centro la vertenza in atto presso lo stabilimento cairese: i lavoratori, al momento, hanno bloccato ogni forma di protesta ma che chiedono certezze sul futuro.
I sindacati sono ancora cauti e chiedono prima di vedere le carte del piano finanziario e quindi le stesse ripercussioni industriali e occupazionali, prima di intraprendere una trattativa sindacale. Qualche passo positivo c’è, ma si attende di conoscere i dettagli dell’operazione finanziaria e capire anche la stessa riduzione di costi che dovrà mettere in campo l’azienda nei prossimi anni.
In ballo resta ancora il concordato preventivo in bianco, così come una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dal finanziamento di 15 mln di euro del Ministero dello Sviluppo Economico relativo all’accordo di programma per la Val Bormida, risorse ancora bloccate per intoppi burocratici.
Naturalmente dal destino di Italiana Coke dipenderà il futuro della stessa filiera del carbone savonese, così come una possibile riprese delle piccole e medie imprese dell’indotto ora in grave sofferenza per la crisi che ha colpito il sito di Bragno.