Il caso

Fusione tra Comuni, il sindaco di Laigueglia “scelte da studiare con scrupolo”

"Non si può continuare ad ignorare infatti la complessità la specificità che connotano un “Piccolo Comune” turistico come Laigueglia"

Burlando Maglione a Laigueglia

Laigueglia. Il sindaco di Laigueglia Franco Maglione ha scritto una lettera ai ministri Alfano e Franceschini, ma anche a Burlando in Regione sulle opportunità delle fusioni tra Comuni così come riportato anche su sito istituzionale della Direzione Centrale della Finanza Locale del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno.

“E’ stato effettuato uno studio allo scopo di “ipotizzare processi di razionalizzare della spesa che possano liberare risorse a vantaggio della collettività locali, anche attraverso l’incentivazione dei processi di accorpamento e di fusione tra i comuni appartenenti alle più ridotte fasce demografiche, proprio al fine di superare l’inadeguatezza dimensionale di tali enti”.  Ma – a detta del sindaco – spiace ancora una volta dover constatare che ai più alti livelli istituzionali – forse anche un po’ superficialmente – si ravvisi nella fusione dei Comuni di minori dimensioni demografiche la presunta panacea ai mali finanziari delle Autonomie Territoriali, trascurando invece di intervenire laddove probabilmente si annidano sprechi, inefficienze o privilegi ben maggiori; ma soprattutto che si elaborino dettagliate analisi economico-finanziarie con tanto di prospetti, diagrammi, dati a confronto, grafici e proiezioni che tengono conto del solo criterio demografico e non anche di altri parametri altrettanto se non talora più significativi. Uno di questi è indubbiamente l’appartenenza dell’Ente o meno alla categoria di Comune turistico (soprattutto quando si parla di “Piccoli Comuni”)”.

Secondo Maglione “Non si può continuare ad ignorare infatti la complessità la specificità che connotano un “Piccolo Comune” turistico come Laigueglia e tanti altri in Liguria e in Italia. Il Comune turistico è chiamato a garantire quotidianamente la cura costante di tutti i dettagli che fanno parte dell’attrattività di un più ampio processo turistico nazionale, un onere che è considerato spesso come ovvio e scontato, ma che inevitabilmente e non senza ragione comporta un aggravio dei costi ordinari, a carico dei cittadini residenti, delle imprese residenti nei territori che si ritrovano a pagare servizi d’interesse generale, quali acqua, trasporti, servizi ambientali, verdi, oltre ad imposte locali, quali l’IMU e la TASI, che rispetto ad altre località presentano aliquote più elevate”.

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