Animali

Enpa chiede attenzione per i “gabbiani di città”: “Nidificazione fenomeno naturale, ma occorre intervento delle istituzioni”

Gabbiano

Provincia. Attenzione e rispetto per i nidi dei gabbiani reali. L’invito arriva dalla protezione animali savonese, che spiega: “Da alcuni giorni è iniziata la costruzione dei nidi da parte di coppie di gabbiani reali che sempre più frequentemente vivono in città a causa della mancanza di cibo in mare per l’eccesso di pesca professionale e sportiva”.

A questo fenomeno naturale se ne accompagna un altro: “Come ogni anno, puntualmente cominciano anche le lamentele per l’occupazione di tetti e balconi; non mancheranno poi i prepotenti che telefoneranno all’Enpa per pretendere l’asportazione dei piccoli già nati e che, dopo le spiegazioni contenute in un manifestino distribuito dall’associazione, passeranno direttamente alle minacce ed agli insulti”.

La Protezione Animali savonese ricorda che “i gabbiani effettuano, verso persone che si trovano nelle vicinanze del nido, voli di ‘parata’ ed emissione di grida; ma basta alzare le braccia  per allontanarli ed interrompere i voli semplicemente minacciosi che fanno attorno all’intruso. Le istituzioni pubbliche tardano ad affrontare il problema, malgrado le soluzioni adottate altrove e suggerite inutilmente dall’Enpa, che da diversi anni scrive a Comuni, Autorità Portuale ed organismi associativi degli amministratori condominiali, segnalando la possibilità di asportare le uova; occorre però seguire un procedimento autorizzativo che passa attraverso il consenso della Provincia, un parere dell’Ispra (Istituto scientifico per la ricerca sull’ambiente) e l’emissione di ordinanze comunali ad hoc”.

Il sistema è già applicato da anni con buoni risultati nella riviera romagnola ma in Liguria tutto è fermo: “A Savona da quattro anni Enpa chiede al comune di eliminare o ingabbiare le fioriere sospese di via Gramsci, dove i gabbiani vanno a nidificare e, quando hanno i piccoli, volano minacciosamente sui passanti. Situazione emblematica anche sull’isola di Bergeggi, in cui nascono numerosi soggetti che poi invadono le zone vicine (da Vado a Finale) ma in cui il Comune, gestore della riserva marina e di quella terrestre, oltre a non prendersi cura degli animali selvatici feriti ed in difficoltà (è costretta a pensarci l’Enpa a proprie spese) neppure prende in considerazione le proposte dell’associazione, mentre sempre più gabbiani eleggono a ‘scogliera ideale’ i tetti ed i balconi della riviera”.

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