Sentenza ribaltata

Condannato per usura a Savona: Antonio Fameli assolto in Appello

Secondo l'accusa aveva prestato diecimila euro ad un'albergatrice loanese con tassi usurari

Loano. L’11 novembre del 2013 Antonio Fameli era stato condannato in primo grado a Savona a due anni e sei mesi di reclusione per il reato di usura. Una sentenza che questa mattina è stata ribaltata dalla Corte d’Appello di Genova che lo ha invece assolto “perché il fatto non sussiste” da ogni accusa.

Fameli in questo processo doveva rispondere di usura nei confronti della titolare di un albergo di Loano alla quale secondo la tesi dell’accusa aveva prestato diecimila euro applicando sull’importo interessi usurari.

Gli espisodi che venivano contestati a Fameli (difeso dagli avvocati Gian Maria Gandolfo e Maurizio Frizzi) risalivano al febbraio-marzo del 2006 quando, secondo la Procura, con l’aiuto di un’intermediaria (che era stata condannata in primo grado insieme a lui) aveva approfittato del momento di difficoltà economiche e finanziarie della proprietaria della struttura ricettiva loanese per erogarle il prestito facendosi dare, al momento della consegna dell’importo, seicento euro in contanti a titolo di interessi con l’accordo di restituire i soldi entro 30 giorni (la difesa aveva sostenuto che le tempestiche per restituire la somma fossero invece state fisssate in quattro mesi).

Un accordo che era stato rispettato dal gestore dell’hotel che, tramite quattro assegni intestati alla presunta complice (che nella vicenda avrebbe svolto il ruolo di intermediario), aveva restituito i diecimila euro. Denaro che la donna, a sua volta, secondo quanto contestavano gli inquirenti, aveva poi girato a Fameli.

Questa mattina però le accuse sono cadute e la Corte d’Appello (anche il procuratore generale aveva chiesto l’assoluzione) ha ribaltato la sentenza di primo grado. Fameli, l’ex imprenditore che nel 2013 era finito alla ribalta delle cronache per il suo coinvolgimento in una maxi inchiesta su riciclaggio di denaro all’estero (l’operazione “Carioca”), ha accolto con soddisfazione la sentenza, ma ha anche annunciato l’intenzione di presentare una richiesta di risarcimento danni perché si sente “perseguitato” dal tribunale di Savona.

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