Loano. “È con enorme rammarico che rassegno le mie dimissioni da presidente della Asd Loanesi con la consapevolezza di aver dato a questa cittadina ed a questi ragazzi tutto ciò che realmente meritavano, mettendo sul campo e fuori tutta la passione che mi ha sempre contraddistinto, esagerando a volte anche un po’ in quanto preso dall’impeto agonistico, svolgendo con questa disciplina sportiva un ruolo sociale e di aggregazione indispensabile per la crescita dei ragazzi come uomini prima di essere atleti”.
Comincia così la nota con cui Ugo Piave comunica pubblicamente la propria decisione di lasciare il ruolo di presidente della squadra di calcio di Loano. A spingerlo alla decisione di non guidare più il sodalizio che reggeva da 15 anni sono state ragioni non sportive: “Purtroppo da due anni l’accanimento da parte dell’Agenzia delle Entrate ha sottoposto il sottoscritto ad uno stress psicologico notevole, che mi ha tolto le energie necessarie per dedicarmi al mondo del calcio e al mio impegno dirigenziale”.
Prosegue Piave: “Le istituzioni oramai hanno un ruolo ben diverso rispetto ai nobili valori e così come è stato detto dal funzionario, in questo paese ‘la forma conta più della sostanza’. Certo la sostanza della società sportiva da me rappresentata era di poco conto rispetto ad una burocrazia che mette da parte il vero ruolo sociale che una disciplina come il calcio può avere. È la stessa sostanza che viene messa da parte rispetto ad un ‘verbale non prodotto’ oppure ad un elenco di atleti che la Federazione (Figc) impiega ad inviarlo qualche tempo in più rispetto alla chiusura di una verifica. Ma tutto ciò non conta e ci siamo sentiti dire ‘la legge dice’ come se questi principi non fossero, come in questo caso, derogabili rispetto ad una storia di ben 110 anni che vedrà la fine perché la forma non è stata rispettata. Certo che se tale principio della ‘forma’ viene sostenuto proprio dall’Agenzia delle Entrate che ha ricevuto una lezione di incostituzionalità pochi giorni fa, è tutto dire”.
Ma ora, come dice ancora Piave, “è giunto il mio tempo, dovrò difendermi da questa persecuzione nel rispetto del mio operato che dura da 15 anni e che oggi è al capolinea”.
E infine i doverosi ringraziamenti. “Grazie a tutti coloro che hanno collaborato in questi anni con me e invito il direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Savona a spiegare, ai genitori dei 200 ragazzi iscritti, il concetto che la ‘forma è più importante della sostanza’ impegnandosi a suggerire magari un’altra disciplina che garantisce il predetto concetto”.