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Unione dei Comuni: Pignocca convoca una riunione a porte chiuse in cerca di unità fotogallery

Manca il numero legale: salta il primo consiglio dell'Unione dei Comuni

Loano. Ancora due tentativi. Che se falliranno significheranno commissariamento ancora prima di essersi costituiti e aver cominciato a lavorare. Passata la tempesta (e la frustrazione) per il primo consiglio dell’Unione dei Comuni risoltosi in un buco nell’acqua, il sindaco di Loano e presidente pro-tempore Luigi Pignocca cerca di far quadrare il cerchio e di ricomporre se non tutta almeno parte di quella “Riviera delle Palme e degli Ulivi” che doveva riunire quella porzione di ponente savonese da Borghetto a Borgio con relativo entroterra.

La prima assemblea si è risolta con un nulla di fatto poiché il numero dei consiglieri presenti (solo 15 su 30) non permetteva di raggiungere il numero legale della metà più uno dei membri. Perciò, così come annunciato al termine della riunione di giovedì sera, ora Pignocca convocherà sindaci e rappresentanti delle maggioranza e minoranze consiliari di ciascun paese membro per un incontro a porte chiuse che possa aiutare a fare chiarezza sul futuro del sodalizio.

Allo stato attuale, infatti, l’Unione dei Comuni “Riviera delle Palme e degli Ulivi” esiste solo sulla carta in virtù dello statuto sottoscritto singolarmente da ciascun comune e ratificato dal rispettivo consiglio comunale. L’altra sera l’uscita di scena dell’ex sindaco di Balestrino (e rappresentante della minoranza) Italo Panizza prima dell’avvio dei lavori del parlamento non ha permesso nemmeno di iniziare a discutere l’ordine del giorno, che prevedeva la convalida degli eletti e l’elezione del primo presidente.

L’obiettivo di questo incontro informale, già anticipato la scorsa settimana e sostenuto dai sindaci e dai consiglieri “lealisti” e convinti dell’utilità del progetto, è quello di capire se sussistano ancora le condizioni per uscire dall’impasse e, in caso negativo, come procedere per non vanificare il lavoro fatto finora.

Secondariamente, il fine è anche quello di evitare l’imbarazzo della morte di un’Unione che ancora deve dare il primo vagito: il regolamento, infatti, prevede che in caso il consiglio non raggiunga il numero legale per tre riunioni di fila, questa sia commissariata.

Allo stato attuale, poche sono le certezze: tra queste, l’intenzione dei Comuni della Val Maremola di non aderire più all’Unione e il nuovo scetticismo pure di parte dell’amministrazione di Borghetto, che starebbe dialogando con quella di Balestrino per rafforzare i rapporti diretti tra i due paesi.

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