Liguria. E’ tempo di spending review: è partita in Liguria la fusione tra le Camere di Commercio di Imperia, Savona e La Spezia. Dall’apparentamento dei tre enti camerali, a fine anno – concluse le procedure e i vari passaggi tra Mise e Conferenza Stato-Regioni – nascerà la Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura “Riviere di Liguria”.
Lo hanno deciso i consigli dei tre enti, in collaborazione con la Regione Liguria, che con questo provvedimento hanno così anticipato l’annunciata riforma del governo che prevede, fra l’altro, di dimezzare il “diritto camerale”, la quota annuale versata dalle aziende alle Camere di Commercio.
L’annuncio è stato ufficializzato in mattinata nella sede della Regione Liguria dall’assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli insieme con i presidenti delle Camere di Commercio di Imperia, Savona e La Spezia Franco Amadeo, Luciano Pasquale e Gianfranco Bianchi.
Di “Riviere di Liguria”, che avrà la sede legale a Savona, faranno parte 97 mila 233 imprese, poco meno del 50% del totale regionale. Supera il 45% la popolazione residente nei territori della nuova Ccia e sfiora il 70% la superficie territoriale. L’ “autoriforma” del sistema camerale ligure taglierà una cinquantina di poltrone fra giunta, consiglio, collegio dei revisori e prevede la nomina di un unico presidente. Nessun taglio al momento dei 231 dipendenti che continueranno a operare nelle tre sedi, che dovranno scendere però a 121 nel 2018.
E proprio partendo dal nome, dal toponimo “Riviere”, l’ente unico sarà in grado di valorizzare, moltiplicare al massimo le enormi potenzialità e capacità economiche che le due riviere posseggono, dal turismo, all’agricoltura, all’agroalimentare, ai porti, alla logistica, alla nautica da diporto.