Cado o non cado?

Savona, spunta il “Traliccio di Pisa”: cinque famiglie di Legino rischiano il blackout fotogallery

Il palo della luce è pendente ormai dal 24 febbraio, la società fornitrice risponde solo: "State tranquilli, se cade interveniamo"

Savona. Potrebbe diventare la nuova attrazione turistica di Savona: d’altronde, a Pisa, su una torre pendente ci hanno costruito l’economia della città. Oppure, più realisticamente, potrebbe diventare un disagio, se non un pericolo, per cinque famiglie di Legino.

Stiamo parlando di un traliccio dell’alta tensione che, ormai dal 24 febbraio, è in procinto di crollare dopo che le raffiche di vento di quei giorni lo hanno praticamente divelto dal terreno. Il palo è sorretto soltanto dai cavi dell’alta tensione, che ora sono tesi nello sforzo di sostenerne il peso, con il risultato che anche altri due tralicci vicini rischiano di cadere. Ma è tutta la linea a “chiedere aiuto”: per dare l’idea della situazione basta dire che un altro palo, ormai marcito, è stato in passato dato più volte alle fiamme, quindi tagliato e rimesso su alla bell’e meglio con delle fascette. E da anni aspetta un intervento che non arriva.

Quella linea garantisce la fornitura a cinque famiglie di via dei Bricco, che ora, anche alla luce delle previsioni meteo dei prossimi giorni, temono di rimanere senza elettricità. A dare voce alle loro preoccupazioni è Mario Ferraro, portavoce “ufficioso” del quartiere su Facebook con la sua pagina “Leze Legino”.

“Già tre nuclei familiari hanno allertato la società fornitrice di energia – racconta – ma ci hanno risposto che stanno valutando se ripristinare il tutto o se fare una linea nuova. In ogni caso, ci dicono di stare tranquilli che se dovessero cadere, anche di notte, loro interverranno subito: ma noi non siamo tranquilli, senza corrente non funziona nulla”.

Cinque famiglie, alcune con bambini, che da un momento all’altro potrebbero trovarsi con caldaie e freezer fuori uso, senza acqua calda e fornelli elettrici: c’è poco da stare tranquilli. E così oggi hanno contattato anche l’assessore Lugaro, che si è immediatamente attivato strappando ad Enel la promessa di intervenire al più presto. Per ora, però, i residenti non hanno scelta: possono solo attendere e sperare.

Sperare che il Traliccio di Pisa resista ancora un po’, fino a che la società che fornisce l’energia avrà deciso quale intervento eseguire; o, magari, sperare che la nuova attrazione turistica porti a Legino un po’ di soldi, con i quali comprarsi gruppi elettrogeni e pannelli solari. Per non dover più guardare il cielo, pregando che la prossima raffica di vento non sia quella decisiva.

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