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Protocollo di legalità, il prefetto Basilicata: “Segnale di impegno nella lotta alla mafia” fotogallery

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Savona. E’ stato sottoscritto questa mattina presso il palazzo del governo di Savona, il nuovo “Protocollo di legalità” tra Prefettura di Savona, enti locali ed associazioni di categoria, per il rinnovo dell’Intesa sottoscritta il 25 maggio 2012 al fine di assicurare (nell’affidamento dei lavori pubblici e delle forniture di beni e servizi) lo scrupoloso rispetto delle prescrizioni contenute nella vigente normativa antimafia vigente in materia e ad incrementare le misure di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa nelle procedure di affidamento ed esecuzione delle opere pubbliche.

L’intesa è stata siglata dal prefetto Gerardina Basilicata e, in relazione alle adesioni fino ad ora pervenute, dal Presidente della Provincia, dai sindaci di Savona, Alassio, Albenga, Albisola Superiore, Albissola Marina, Andora, Borgio Verezzi, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Casanova Lerrone, Celle Ligure, Ceriale, Cosseria, Dego, Erli, Finale Ligure, Garlenda, Giustenice, Magliolo, Massimino, Millesimo, Mioglia, Nasino, Noli, Orco Feglino, Pietra Ligure, Plodio, Quiliano, Rialto, Roccavignale, Spotorno, Stellanello, Testico, Urbe, Vado Ligure, Varazze, Vendone, Vezzi Portio, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia, Tpl Linea, Consorzio per la Depurazione delle Acque di scarico del Savonese, Ata, Confcommercio, Confartigianato, Confederazione Nazionale Artigianato.

Erano presenti i sindaci di tutti i comuni firmatari, il presidente della Provincia Monica Giuliano, il procuratore capo della Repubblica Francantonio Granero, il colonnello dei carabinieri Alessandro Parisi, il questore Francesco Nicola Santoro, rappresentanti della Guardia di Finanza, della Capitaneria di Porto, il presidente della camera di commercio Luciano Pasquale, il presidente di Confcommercio Vincenzo Bertino.

“Ringrazio autorità e sindaci per essere qui oggi – ha detto il prefetto Basilicata all’apertura dell’incontro – Quello di stamattina è un momento molto importante. Rinnoviamo il protocollo già sottoscritto nel 2012 ma stavolta con una più alta e ampia adesione da parte degli enti. Ciò ci permetterà di mettere in atto controlli più capillari e questo non può che farci piacere. Il protocollo ci permetterà di attuare accertamenti su cifre anche inferiori rispetto a quelle previste dalla normativa antimafia. Si tratta di un segnale di impegno e sensibilità verso i cittadini: stiamo dicendo loro che le istituzioni ci sono e che stanno facendo tutto il possibile per contrastare la criminalità organizzata. Ringrazio forze dell’ordine per il grande lavoro che stanno facendo”.

Anche il nuovo protocollo è stato elaborato al fine di tutelare ed accompagnare, con strumenti di prevenzione, l’economia legale di questo territorio provinciale con l’obiettivo di evitare, nelle attività produttive, i tentativi di infiltrazione criminale, l’inquinamento, la corruzione e di agevolarne, quindi, il libero sviluppo.

Il fine del nuovo protocollo è inoltre quello di estenderne i principi anche agli appalti privati sovvenzionati da contributi pubblici in nome dell’esigenza di assicurare criteri di economicità e trasparenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche.

Il documento è destinato a recepire le novità normative contenute nel decreto legge 90/14 in materia di “white list”, nella legge 190/2012 recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e della illegalità nella Pubblica Amministrazione nonché le linee guida contenute nel Protocollo d’intesa siglato tra l’Anac e il Ministero dell’Interno per la prevenzione dei fenomeni di corruzione e l’attuazione della trasparenza amministrativa.

Si tratta di una ulteriore tappa di un percorso già iniziato con la stipula di analoghe intese, caratterizzata, per la prima volta in questa provincia, dall’adesione oltre che di un cospicuo numero di amministrazioni locali, anche delle associazioni di categoria, tutte impegnate nella creazione di una rete di salvaguardia contro ogni possibile infiltrazione della malavita organizzata nel mercato del lavoro e nella fase di aggiudicazione ed esecuzione di pubblici appalti.

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