Festa patronale

Savona, la chiesetta della Madonna degli Angeli illuminata per il 18 marzo

Madonna degli Angeli

Savona. In occasione della festa patronale del 18 marzo, in cui si celebra l’apparizione della Vergine Maria al contadino Antonio Botta, la chiesetta della Madonna degli Angeli è stata illuminata per celebrare la ricorrenza.

L’Associazione GPN2010 infatti, con pochissimi mezzi e tanto cuore, ha illuminato la chiesa con la speranza che “questa foto resti nel cuore dei savonesi e che la Luce, quella vera, non smetta mai di illuminare quel piccolo, ‘grande’ edificio”.

“La Madonna degli Angeli è un luogo del cuore e dell’anima, pieno d’incanto, da salvaguardare e da tramandare alle generazioni future perché la natura, il paesaggio, le tradizioni, la fede e i ricordi sono parte fondamentale della ‘nostra’ storia. Sono la nostra ricchezza, la forza del passato e la risorsa per il futuro!” spiegano dall’associazione.

“L’apparizione avvenne alla confluenza di un piccolo ruscello nel Letimbro, mentre l’edificio intitolato alla Madonna degli Angeli fu costruito poco più in basso dove la valle si allarga e le acque del torrente scorrono lentamente verso il mare. In un giorno lontano, sul finire del sec. XVI, pietra dopo pietra, preghiera dopo preghiera, con la sola forza della fede un uomo cagionevole di salute, appartenente a una ricca famiglia savonese, edificò la chiesa intitolata alla Madonna degli Angeli. Sono Trascorsi più di quattro secoli e al tramonto di questo giorno un fascio di luce illuminerà quel piccolo edificio martoriato dallo scorrere inesorabile del tempo e dall’insensibilità degli uomini. La luce dal Monte Ornato scivolerà sulla città unendosi simbolicamente alla miriade di lumini che, in ricordo dell’apparizione della Madonna, illumineranno finestre e balconi” aggiungono dall’associazione GPN2010.

“La Madonna degli Angeli, nel simbolico abbraccio della luce, apparirà nel buio della notte a ricordare ai savonesi che, nonostante tutto, è ancora lì, come allora, a ‘proteggere’ la vita che da secoli scorre silenziosa tra Essa e il mare; fedele ‘amica’ di tante generazioni che Le hanno confidato speranze, desideri e preghiere e di chi ‘non credente’ l’ha semplicemente salutata con il gesto affettuoso della mano o l’ha raggiunta risalendo il sentiero che dall’abitato conduce fino al suo sagrato. Una fotografia fermerà un solo attimo, rendendolo immobile, ma con la capacità intrinseca di riprendere vita ogni volta che, in qualsiasi istante perso nel tempo che verrà, qualcuno la guarderà, perché una fotografia può fermare ciò che ha avuto luogo una sola volta, riproducendolo all’infinito e rinnovando a ogni nuovo sguardo emozioni mai dimenticate. Una fotografia per non smettere di guardare per non dimenticare” concludono dall’associazione.

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