Savona. Due anni di reclusione e 600 euro di multa per Galeotti e tre anni e mille euro per Bellapianta. Sono state definite questa mattina in tribunale a Savona le condanne di Daniele Bellapianta, 24 anni, e Leon George Galeotti, 23 anni, i due giovani arrestati ad agosto scorso dopo la rapina al supermercato “Dico” di Borghetto che era culminata con un inseguimento sull’Aurelia e la successiva sparatoria a Pietra Ligure nella quale era rimasto ferito un turista.
I due sono sfilati questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari Emilio Fois dopo che il 24 febbraio scorso lo stesso magistrato aveva rinviato l’udienza preliminare per permettere ai due imputati di perfezionare l’accordo (già definito in sede privata) per il risarcimento alle parti offese. Visto che la transazione non era ancora avvenuta, il giudice aveva optato per un rinvio “tecnico” proprio per consentire a Bellapianta e Galeotti di definire la loro posizione (uno ha chiesto il rito abbreviato, l’altro il patteggiamento) a risarcimento avvenuto.
Il risarcimento è avvenuto con una transazione privata e questa mattina si è svolta l’udienza. Leon George Galeotti, come detto, ha patteggiato 24 mesi e 600 euro di multa. Bellapianta, invece, ha avuto una condanna di 3 anni e mille euro di multa con il rito abbreviato.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Bellapianta e Galeotti avevano rapinato il Dico di Borghetto dopo aver perso tutti i soldi al casinò. Per mettere a segno il colpo avevano usato un’arma giocattolo comprata in un’armeria di Milano e che Bellapianta usava per fare il tiro a segno nel box di casa.
Dopo l’arresto, dal carcere, i due ragazzi avevano anche scritto una lettera di scuse a Corrado Manarin, il turista colpito da un proiettile vagante nelle concitate fasi dell’inseguimento ai due ragazzi. Nella lettera, una paginetta scritta in stampatello, firmata da entrambi e datata 22 agosto, si legge: “Vorremmo esprimerle il nostro immenso rammarico per l’accaduto. Riflettendo a lungo su ciò che è successo, ci siamo resi conto della gravità degli eventi accaduti, i quali hanno portato a mettere a rischio la sua vita”.
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