Albenga: “Ci rivolgiamo alle massime autorità istituzionali in Italia e sul territorio regionale per chiedere con forza ai vostri governi di trovare una soluzione definitiva (e non tampone) all’emergenza dell’edilizia scolastica che in città si sta facendo davvero sempre più pesante. Ci sono scuole che stanno cadendo a pezzi. E noi non possiamo dimenticare che il primo intervento pubblico del premier Renzi, a pochi giorni dal suo insediamento, è stato proprio per #labuonascuola, esattamente quella che vogliamo qui ad Albenga”.
Hanno deciso di rivolgersi direttamente al presidente del consiglio Matteo Renzi e al presidente della Regione Claudio Burlando i consiglieri di Forza Itaia di Albenga Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone. Oggetto della richiesta, il nuovo polo scolastico di Albenga.
“Domani se tutto va bene la riforma della scuola prenderà luce in Consiglio dei Ministri, con un decreto che conterrà una Legge delega per l’applicazione immediata di quanto stabilito dal Governo – esordiscono i due consiglieri di minoranza – Questo ci porta a fare un ragionamento sul nostro territorio. Albenga è una cittadina di quasi venticinque mila abitanti, capofila di un comprensorio che ne conta oltre 60mila. Nella città, accanto a un centro scolastico diocesano di eccellenza di proprietà della Curia, di nuova realizzazione e con oltre 425 iscritti, sussistono scuole statali superiori di secondo grado fatiscenti, costruite prima del 1974 (quando vennero varate le leggi sui criteri antisismici), l’esatto contrario del concetto di #labuonascuola: l’istituto tecnico agrario ‘Giancardi-Galilei-Aicardi’, al piano superiore di un ex convento, con 195 alunni; l’istituto tecnico industriale ‘G. Galilei’, con 210 alunni suddivisi nei due indirizzi, liceo delle scienze applicate (80 alunni) e istituto tecnico industriale (130 alunni), e sistemati in un ex-capannone industriale; il liceo statale ‘Giordano Bruno’ con mille e 700 studenti circa, suddivisi nei vari indirizzi scientifico, classico, sportivo, linguistico, artistico e delle scienze applicate con indirizzo sportivo e tutti concentrati in due Istituti che sono esattamente gli stessi di quando eravamo bambini noi, oramai inadeguati”.
Albenga, dunque, è ricca di scuole: “Nelle scuole superiori statali, vi è un esercito di studenti di oltre 2100 unità, tra ragazzi e ragazze, un numero elevato, che naturalmente necessita di aule adeguate e, anche, in modo urgente. Albenga chiede spazio. Più spazio di quello attuale. Ciò che serve davvero, ad Albenga, è piuttosto una soluzione definitiva, che vada oltre l’eventuale utilizzo, a titolo provvisorio, di sopravvivenza ed assoluta necessità, della sede dell’ex tribunale, plazzo di giustizia, vuoto e inutilizzato dopo la soppressione delle sedi distaccate dei tribunali da parte dei Governi Monti-Letta-Renzi. Sono anni che ci battiamo, a destra e a manca, con ogni istituzione comunale, provinciale, regionale e nazionale, per la realizzazione di un nuovo polo scolastico statale, dove concentrare tutti gli istituti albenganesi di scuola secondaria, tenuto conto di una popolazione studentesca in forte crescita più che altrove. Gli enti locali sono con l’acqua alla gola e non riescono più a far fronte alle spese: ecco perché, con questa lettera, chiediamo il vostro intervento. Ad oggi, vi è solo disponibile l’area ex caserma ‘Turinetto’, già acquisita dal Comune e pronta per accogliere il nuovo polo scolastico statale”.
Da qui la scelta di rivolgersi alle massime autorità politiche nazionali e locali (“peraltro di analoga collocazione politica”, ricordano Ciangherotti e Perrone: “Sul territorio abbiamo un parlamentare che sappiamo essere molto influente nelle decisioni del Governo Renzi e della maggioranza di Montecitorio, l’onorevole Franco Vazio, e che vogliamo aiutare con questa missiva per raggiungere un obiettivo comune: il finanziamento statale di un polo scolastico per un valore che siamo convinti non superi i quindici milioni di euro, soltanto 312 euro a studente “matricola” (secondo un trand di mille e 200 studenti all’anno) per i prossimi quarant’anni. Noi ci crediamo. Il nostro territorio si augura che lo facciate anche voi”.