Stalking in rosa

Medico savonese perseguitato dalla ex: condannata in primo grado, assolta in appello

tribunale Savona

Savona. Il 13 marzo 2014 era stata condannata in primo grado a Savona a 18 mesi di reclusione per stalking. Un verdetto che ieri in corte d’appello a Genova e’ stato ribaltato: i giudici hanno infatti assolto l’imputata perché il fatto non sussiste.

Lei, difesa dagli avvocati Ernesto Monteverde e Diego Landolfi, è la donna che era a giudizio per stalking nei confronti dell’uomo, un medico savonese, con cui aveva avuto una relazione. La prima sentenza di condanna, che suonava come inedita visti i ruoli “invertiti” delle parti, prevedeva un anno e sei mesi di reclusione, senza sospensione condizionale della pena e senza la concessione delle attenuanti generiche, per gli “atti persecutori” che avrebbe portato avanti contro di lui. Il giudice aveva anche imposto all’imputata il pagamento di una provvisionale di 5 mila euro (la parte civile ne aveva chiesti diecimila) a titolo di anticipo sul risarcimento del danno.

Secondo l’accusa contestata dalla Procura, la presunta stalker sarebbe entrata in azione nel gennaio del 2011 dopo che il medico aveva troncato definitivamente la loro relazione, che a corrente alternata (si era più volte interrotta e i due erano stati lontani per mesi) era andata avanti dal 2008, quando si erano conosciuti, al dicembre del 2010.

La prima rottura era arrivata, secondo quanto riferito dalla donna, perché lei aveva scoperto di non essere l’unica frequentazione per lui. Il tradimento però non sarebbe bastato ad allontanare la giovane dall’ex: lei infatti non si sarebbe mai rassegnata alla fne della storia con il medico e, di conseguenza, avrebbe iniziato a perseguitarlo con sms, telefonate, email, ma anche pedinamenti ed “agguati” sul posto di lavoro.

Un comportamento che aveva fatto scattare la denuncia per stalking e, in primo grado, la condanna. Un anno dopo il colpo di scena, con l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”.

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