Giallo informatico

Loano, vigilessa accusata di aver cancellato quasi 100 multe agli amici: in aula testimonia il comandante Soro

Il dirigente della Municipale loanese testimonia al processo e ricostruisce l'indagine interna: "I beneficiari delle cancellazioni avevano legami con lei"

soro

Loano. E’ entrato nel vivo con l’audizione del comandante della polizia municipale di Loano Gianluigi Soro (nella foto) il processo che vede a giudizio un’ex vigilessa di Loano accusata di aver cancellato quasi cento multe entrando nel sistema informatico che gestisce le contravvenzioni.

Alla donna, E.R., 47 anni (che ora è stata assegnata ad un altro incarico), sono contestati i reati di frode informatica, abuso d’ufficio, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e soppressione, distruzione e occultamento di atti. Insieme a lei, con l’accusa di corruzione, sono a giudizio due persone, R.P. e G.C., entrambe loanesi, che l’avrebbero pagata per vedersi cancellare alcune multe.

Questa mattina, davanti al Collegio, il comandante Soro ha ricostruito tutte le fasi che hanno portato all’indagine interna per capire se alcuni verbali fossero stati cancellati: “Tutto è iniziato all’inizio del 2010 quando un sovrintendente del comando mi chiese un colloquio. Era preoccupato perché in paese giravano molte voci che parlavano di cancellazioni di multe. Faccio presente che noi abbiamo un software chiamato ‘Concilia’ che ci permette di gestire informaticamente tutto l’iter dei verbali. Vengono elevati in strada in forma cartacea e poi, non appena l’agente torna in ufficio, il documento viene inserito nel terminale. Il sistema ha un registro delle operazioni preservato da manomissioni che quindi memorizza tutto”.

“A fronte delle preoccupazioni espresse dal collega abbiamo fatto una verifica e proprio grazie a questo registro che non è modificabile, ma lascia comunque una traccia, abbiamo scoperto che c’erano diversi verbali cancellati. In particolare multe elevate tra il 2005 e il 2007 che erano state cancellate negli anni successivi, mi pare fino al 2009 appunto” ha ricordato il comandante della Municipale loanese che ha parlato anche di “buchi” nella documentazione cartacea: “Nel corse delle verifiche abbiamo riscontrato che di alcune multe era sparita nel nulla la copia cartacea. In un primo momento abbiamo redatto un elenco di circa sessanta verbali cancellati che poi abbiamo integrato”.

Gran parte dei verbali è stato cancellato proprio dall’utente riconducibile all’imputata (le persone abilitate ad entrare nel sistema Concilia avevano ognuna un profilo personale protetto da user e password), mentre altri – 44 verbali per la precisione – risultano cancellati da altri tre colleghi. Il denominatore comune delle multe eliminate però, secondo l’accusa, sono i beneficiari della cancellazione: “Sono sostanzialmente tre e tutti hanno legami con l’imputata – due sono amici stretti della donna mentre l’altra è la figlia del compagno, ndr -. Anche gli altri destinatari dei verbali spariti sono persone con le quali la vigilessa aveva rapporti di amicizia. Abbiamo anche fatto un’analisi sugli altri operatori che il sistema indicava come gli autori delle cancellazioni ma non avevano nessun legame con i beneficiari” ha aggiunto Soro.

Di qui la contestazione mossa a E.R. che secondo l’accusa avrebbe cancellato le multe anche dai profili dei colleghi: “Spesso lei sostitutiva il piantone quando doveva allontanarsi temporaneamente dall’ufficio – ha ricordato il comandante -. Se lui lasciava la sessione di lavoro su Concilia aperta si poteva usare e ovviamente ogni operazione risultava eseguita dalla sua utenza. Noi abbiamo ricostruito che sia andata proprio così: la vigilessa ha cancellato le multe usando le credenziali dei colleghi. Uno degli utenti che risulta aver eliminato dei verbali dal sistema, che tra l’altro non è di Loano quindi non conosce nessuno in paese, aveva la postazione nella stanza dell’imputata”.

Secondo l’accusa quindi sarebbe stata proprio E.R. a cancellare, in alcuni casi dietro il pagamento di denaro (di qui l’accusa di corruzione), tutti i verbali spariti dal sistema Concilia: multe per un valore totale di circa 1300 secondo le stime degli inquirenti. “I tre colleghi che risultavano dal registro come autori delle operazioni hanno negato di averlo fatto” ha precisato il comandante in aula.

Accusa che la donna, difesa dall’avvocato Silvio Carrara Sutour, ha sempre respinto. “Potrebbe essere stato chiunque a cancellare le multe. Non ci sono prove che sia stata la mia assistita” ha ribadito il difensore che, in riferimento alle contestazioni, non ha nascosto qualche perplessità: “Il fatto che sia contestato il reato di corruzione non mi sembra corretto. Ipotizzando che la vigilessa abbia cancellato delle multe per favorire alcuni amici perché allora avrebbe chiesto dei soldi? Al massimo allora potrebbe essere inquadrato come abuso d’ufficio”.

Al termine dell’audizione dei testimoni dell’accusa il processo (nel quale il comune di Loano si è costituito parte civile con l’avvocato Paola Podestà) è stato rinviato al prossimo 15 aprile per sentire quelli citati dalla difesa.

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