Racconti di navigazione

Loano, “Veleggiando nell’Egeo”: Massimo Vecchietti racconta la sua esperienza

velista Massimo Vecchietti

Loano. Sabato 28 marzo, a Loano, alle ore 16, nella Sala Consiliare in Palazzo Doria si svolgerà l’iniziativa “Veleggiando nell’Egeo”, organizzata dall’Unitre di Loano con il patrocinio del Comune di Loano.

Massimo Vecchietti, racconterà l’esperienza di mare tra le isole dell’Egeo con la sua barca a vela Patchouli. Attraverso immagini e aneddoti Vecchietti condurrà i presenti nella cultura, nei luoghi e nella natura del microcosmo rappresentato dal mare Egeo, area del Mediterraneo dominata dal Meltemi, un vento spesso impetuoso che soffia da giugno a settembre e che condiziona la vita, la navigazione e il clima di questa zona geografica.

Il racconto e le immagini di Massimo Vecchietti sono il prologo di un libro in fase di completamento dal titolo “Prua ad Est. Patchouli II nell’Egeo”. Massimo Vecchietti (classe 1946), medico di origini lombarde, fin dalla giovane età ha sviluppato la passione per la vela su un piccolo “Dinghi” con cui si è divertito insieme al padre sul lago di Como e sul Lago Maggiore.

In gioventù si è dedicato alle derive mobili da regata regatando su un “470”. Nel 1978 si è trasferito per lavoro in Liguria e ha abbandonato le derive mobili per navigare su imbarcazioni da crociera, prima con amici e poi dal 1990 su imbarcazioni proprie coadiuvato dalla moglie Paola.

La sua prima barca è stata un Grand Soleil 34 (Cantieri Del Pardo) con cui ha ripreso a fare anche regate e a navigare, nei periodi liberi dal lavoro, in Corsica e Sardegna. Il Grand Soleil è stato poi sostituito dall’ORCA 43, una barca molto impegnativa con cui ha navigato in tutto il Mediterraneo occidentale; questa è stata sostituita nel 2004 da una barca da crociera pura, l’AMEL Maramù 45 con cui ha iniziano le sue esperienze nello Ionio e nell’Egeo.

Nel 2007, avendo interrotto l’attività lavorativa, si è dedicato, sempre insieme alla moglie Paola, a navigazioni più lunghe. Nel 2010, dopo la perdita del Maramù, caduto dall’invaso a terra in un cantiere greco, ha acquistato l’attuale imbarcazione, un AMEL Supermaramù di 16 metri, armato a Ketch (due alberi) con cui naviga attualmente prevalentemente in Egeo e lungo le coste turche.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.