Andora. E’ ormai sotto controllo l’incendio che, da ieri mattina alle 9, sta devastando le colline tra Andora e Cervo. Sono state necessarie più di 24 ore di lavoro, da parte degli uomini di squadre antincendio, Forestale e Protezione Civile per riuscire a circoscrivere le fiamme: un lasso di tempo nel quale, si stima, sono andati a fuoco circa 200 ettari di bosco, di cui 60 solo nel comune di Andora.
Un incendio che ha messo a dura prova gli uomini al lavoro: “Ieri la situazione è stata davvero difficile, a causa del vento – racconta Fabio Curto, responsabile operativo della squadra antincendio boschivo del comune di Andora – oggi per fortuna la situazione è più tranquilla e siamo riusciti a far intervenire nuovamente i mezzi aerei”. Sul posto infatti un Canadair e un elicottero, che hanno contribuito a domare il terribile incendio.
Al momento, dunque, le fiamme sono circoscritte e la situazione è sotto controllo, ma ci vorrà ancora un intero giorno prima di poter considerare definitivamente spento l’incendio. “Ora sono in atto le operazioni di bonifica, per scongiurare una possibile ripartenza dell’incendio e il pericolo di nuovi focolai – spiega Curto – Per tutta la notte abbiamo accompagnato il fuoco lungo la strada che porta da Rollo, località Bernesi, fino alle antenne e ai ripetitori al confine con la provincia di Imperia, guidandolo man mano con l’acqua per avere la certezza matematica che l’incendio non possa più ripartire”.
I lavori, dunque, continueranno fino a questa notte: “Nel pomeriggio arriveranno nuove squadre dai paesi limitrofi a darci manforte e continuare le operazioni di bonifica – annuncia Curto – Sicuramente questa notte controlleremo che il lavoro fatto ieri e oggi dia i suoi frutti, in modo da poter considerare domani mattina l’incendio definitivamente spento e finalmente riposarci. Ci ha tenuto impegnato per più di 24 ore, e siamo tutti abbastanza stanchi”.
Sulle cause che hanno scatenato le fiamme sono ancora in corso le indagini, ma i volontari hanno due ipotesi. “Dall’esperienza che abbiamo pensiamo che le possibili cause siano solo due: o qualcuno che ha avuto l’ignoranza di bruciare tutto quello che per noi è vita, oppure qualcuno che vedendo la poca pioggia del giorno precedente ha deciso di bruciare sterpaglie, e il vento ha poi alimentato le fiamme creando questo disagio”.
Che sia dolo o incoscienza, quel che resta sono 200 ettari di bosco andati in fumo, e un danno ambientale incalcolabile per Andora: le fiamme hanno totalmente distrutto la pineta della regione Rollo, quella dove si trovano (trovavano) tutti i sentieri escursionistici, come i percorsi in mountain bike calcati anche dal campione andorese Mirko Celestino. Insomma, un danno turistico le cui ripercussioni sono ancora tutte da valutare.