Vita di chiesa

Il vescovo Borghetti verso Albenga, rivoluzione in vista per la Diocesi

Il presule di Pitigliano azzera i poteri ed è pronto a dare una sterzata alla vita diocesana

borghetti

Albenga. E’ iniziato il conto alla rovescia che segnerà l’avvio della nuova missione pastorale, in veste di coadiutore, di monsignor Guglielmo Borghetti. Ufficialmente inizierà la sua attività il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione del Signore, quando al mattino leggerà al Collegio dei Consultori la Bolla Papale prima della messa con tutto il clero diocesano alle 10,30 nella cappella del seminario. E’ probabile che l’ex presule di Pitignano lasci la sua Toscana per arrivare già lunedì prossimo nella Diocesi ingauna.

Da tempo si dice sia ad Albenga che ad Imperia che la sua missione sarà decisamente rigorosa. La novità di Borghetti in Diocesi potrebbe portare  infatti all’azzeramento di alcuni poteri che sono stati affidati in precedenza dal vescovo Mario Oliveri. E’ probabile che Borghetti voglia dare una sterzata all’attività pastorale partendo proprio dalla scala gerarchica della Diocesi albenganese e non solo mettere ordine al Seminario.

Non va dimenticato che, proprio ieri, nelle segrete stanze vaticane, si è svolto il faccia a faccia definitivo tra il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei Vescovi e Borghetti che proprio un mese fa era stato ricevuto da Papa Bergoglio per definire le linee guida della gestione della Diocesi. Un incontro che sarebbe servito anche a stabilire la formale suddivisione dei ruoli tra i due vescovi.

E già si dice che Borghetti non avrebbe gradito il fatto che Oliveri abbia nominato i nuovi consultori a meno di un mese dal suo arrivo. Ma sono a rischio anche altri nomi importanti all’interno della curia, oltre ai responsabili degli uffici delle varie pastorali. Invece per monsignor Giorgio Brancaleoni, il cui ruolo  da vicario è già decaduto pressoché automaticamente con l’arrivo di un coadiutore, resta da capire se rimarrà rettore del seminario.

Una coabitazione dunque che si preannuncia tesa. Resta da capire se Oliveri accetterà di buon grado le novità o se invece bisognerà ricorere a mediazioni vaticane per trovare una soluzione che possa andare bene a tutti.

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