Carlin's campione

Calcio, “Cinque domande” a Francesco Cocito, lo zar savonese dei Carlin’s Boys

Una carriera giocata tra la Serie D e la C

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Foto d'archivio

Bergeggi. Francesco Cocito, savonese doc, è stato l’arma contraerea della “corazzata” Carlin’s Boys, che con quattro turni d’anticipo s’è aggiudicata la vittoria finale del campionato di Promozione, girone A.

Fisicamente forte, Francesco, ha infatti nel colpo di testa l‘arma migliore del suo repertorio, completato da una innata decisione negli interventi ed un grande senso dell’anticipo… per non parlare dell’indiscussa personalità maturata negli anni (è un classe ’82) giocati sempre tra la Serie D e C.

La sua carriera calcistica, prima dell’approdo nella città dei fiori, s’è sviluppata nel Savona (dove ha vinto il campionato di Serie D, con conseguente passaggio in C), Imperia, Verbano, Albese, Derthona, Canelli (con gli ex granata Fuser e Lentini come compagni di squadra), Sestri Levante, Sestrese, Cuneo, Finale Ligure.

Quale è stato il segreto della cavalcata trionfale del “boys” sanremesi ?

“Innanzi tutto la società, con il presidente Bersano in testa… strutturata, in tutto e per tutto, come nei professionisti, a partire dagli allenamenti, che si svolgono nel primo pomeriggio.

Quando avete capito che ce l’avreste fatta ?

Sin dal ritiro pre-campionato di Limone Piemonte, si è lavorato per vincere questo torneo, che non poteva sfuggire a una rosa che comprende giocatori di qualità eccelsa… come Cariello, Daddi, Espinal, Capra. Sono stati determinanti anche i mister Luci prima e Papa poi, nell’amalgamare e nel gestire un gruppo altamente competitivo”.

Come lavora mister Papa ?

E’ un tecnico preparato, tosto e decisionista, alla Mihajlovic, dotato di grande carica, che ha saputo calarsi nella mentalità della categoria, lavorando comunque da autentico professionista”.

Il prossimo campionato di Eccellenza vi vedrà al via, non più come Carlin’s Boys, bensì come Sanremese; il presidente Bersano ha parlato senza mezzi termini di Serie D immediata, affermando che allestirà una formazione ancor più competitiva…

“Già questa squadra sarebbe, secondo me, in grado di lottare per vincere il prossimo torneo, figuriamoci con l’innesto di altri top player… il presidente Bersano è una bella persona, corretta, giustamente ambiziosa e sempre pronta a risolvere qualsiasi problema; c’è da giurare che, al via del prossimo campionato, la Sanremese si presenterà come la squadra da battere”.

Guardando al tuo prestigioso passato, da zar di tutte le difese, hai qualche rimpianto?

“Sinceramente no, sono contento di quello che ho fatto; ho lottato anche con la sfortuna che mi ha perseguitato con una serie di infortuni, dai quali sono uscito più forte di prima, nel corpo e nell’animo e questo anche grazie all’aiuto della mia compagna Greta, che mi ha sopportato, aiutato e compreso in ogni momento della mia carriera… come quando, ai tempi del Derthona, un infortunio mi fece perdere la possibilità di vestire la casacca del Como… ecco, se proprio devo esternare un rammarico, è legato a quel periodo”.

Ma lo racconta senza rimpianti… l’uomo Cocito, temprato nel carattere e gladiatore in campo (dove è sempre riuscito a lasciare traccia in ogni società in cui ha giocato e onorato la maglia) non è tipo da guardare indietro… lo sguardo è al domani… tipico dei “colpitori di testa” delle aree di rigore… che hanno incorporato un radar, che consente loro di intuire la parabola del pallone e quindi anticipare rincorsa e salto … ed arrivare “primi” sulla palla.

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