A riva

Balneari, le imprese sono di chi le costruisce. Cna: “Si rafforza la posizione dei concessionari. Ora tocca alla politica”

Spiaggia, stabilimento balneare, mare

Savona. Una sentenza definita “storica”, che potrebbe rimettere in discussione al riforma del demanio marittimo e perfino la tanto discussa “messa all’asta” delle concessioni dei balneari.

E’ quella emessa il 27 febbraio il Tar della Toscana nell’ambito del ricorso promosso da un concessionario demaniale marittimo contro il comune di Isola del Giglio, la Regione Toscana, l’Agenzia del Demanio. La sentenza ha stabilito che, quando esista il diritto di occupare un’area demaniale allo scopo di mantenere un locale in muratura, si costituisce in capo al concessionario un diritto reale di superficie, in tutto analogo a quello delineato dall’art. 952 del codice civile.

L’immobile che esista in questo contesto è pertanto proprietà del concessionario e non del Demanio.

“Cade quindi il discorso delle pertinenze, degli assurdi canoni che sono loro indebitamente applicati, delle decadenze in procinto di essere comminate per morosità se, come è sempre avvenuto, la concessione demaniale è stata rinnovata nel tempo senza soluzione di continuità – dice Giovanni Botta della Cna Balneatori di Savona – La linea giuridica promossa da Cna Balneatori sta gradualmente rafforzando le posizioni dei balneari, laddove la politica sembra fare orecchio di mercante. Dopo questa sentenza attendiamo di conoscere le decisioni dell’Esecutivo, che nel decreto milleproroghe non ha accolto l’emendamento bipartizan Pizzolante (Ncd) Arlotti (Pd) nel quale si proponeva una moratoria a favore dei concessionari pertinenziali”.

Aggiunge Bettina Bolla di Donnedamare: “E’ dal 2009 (quindi sono 6 anni) che chiediamo alla politica di darci una mano. Ogni volta ci vengono fatte tante promesse che poi puntualmente non vengono mantenute. Dove non è riuscita la politica sono riusciti gli avvocati nelle aule di tribunale. Per noi è un risultato molto importante, perché stabilisce che le imprese sono di chi le ha costruite. A differenza degli altri commercianti, noi non possiamo trasferire le nostre attività in altri luoghi. Ora vedremo quello che succederà. Ma se ci diranno di andare via, noi siamo pronti a utilizzare tutti gli strumenti giuridici a nostra disposizione per fare valere i nostri diritti”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.