Beccato

Assente dal lavoro per malattia, faceva l’istruttore subacqueo: scoperto dalla Finanza di Albenga fotogallery

Nei guai un ispettore della polizia locale di Mondovì

Albenga. La compagnia della Guardia di Finanza di Albenga ha scoperto un dipendente pubblico che, assentandosi dal servizio per malattia dovuta ad infortunio, lavorava come istruttore subacqueo in un diving center di una nota località turistica della riviera ligure di ponente.

A finire nelle maglie dei controlli dei finanzieri è stato un ispettore della polizia locale di Mondovì, che ora è stato rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica di Cuneo per truffa aggravata ai danni dello Stato e, conseguentemente, licenziato dalla propria amministrazione.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Cuneo Massimiliano Bolla, sono nate a seguito di un’attività mirata al contrasto del “lavoro nero”, svolta dai finanzieri di Albenga nei confronti di una società di Alassio operante nel settore del diving, nell’ambito di una più ampia attività disposta e coordinata dal comando provinciale di Savona nel settore del sommerso da lavoro e della tutela della spesa pubblica.

In particolare, nel corso di appostamenti finalizzati a rilevare il personale dipendente del centro immersioni, i militari delle fiamme gialle di Albenga hanno individuato tra i soggetti che svolgevano mansioni di istruttore subacqueo e conduttore di imbarcazioni, anche il funzionario della polizia locale il quale, dalle successive indagini, è risultato beneficiare proprio in quei giorni di un periodo di assenza dal lavoro per una presunta lombalgia grave che lo “affliggeva” a più riprese dall’inizio del 2014 per una durata complessiva di oltre 40 giorni.

Sono stati avviati attenti approfondimenti da parte dei finanzieri di Albenga che, dopo un continuo monitoraggio delle attività dell’ispettore A.M., hanno accertato che lo stesso svolgeva una vera e propria “seconda attività lavorativa” di istruttore subacqueo e conduttore di natanti adibiti alle escursioni in mare.

A tradirlo, in particolare, è stato la targa del proprio mezzo, che l’ispettore usava per svolgere la propria attività di istruttore. L’osservazione delle mansioni svolte, che prevedeva, tra l’altro, anche lo spostamento di bombole d’ossigeno ed altra attrezzatura pesante necessaria per le immersioni, è apparsa in pieno contrasto con la “malattia” lamentata.

Le successive indagini della compagnia della guardia di finanza di Albenga, in sinergia con la polizia locale di Mondovì, hanno dimostrato che tale comportamento costituiva ormai un modus operandi adottato dall’ispettore: era usuale infatti che si assentasse dal lavoro per malattia o convalescenza soprattutto nelle “stagioni calde” e, allo stesso tempo, si recasse puntualmente presso il porto turistico di Alassio. A tradirlo sono state le strisciate del badge di accesso al porto, in maniera accorta intestato genericamente alla società di diving, ma di fatto nella sua esclusiva disponibilità.

L’ispettore svolgeva il suo “secondo lavoro” con disinvoltura, certo dell’impunità, tant’è che nel sito web del diving center, nella sezione dedicata ai membri dello staff, era riservata un’intera pagina al suo curriculum di esperto sommozzatore, con tanto di fotografia “in divisa” da sub, subito oscurata dopo l’avvio delle attività ispettive.

Il giorno del blitz, dopo aver richiesto ed ottenuto nelle prime ore della mattina un ulteriore prolungamento del suo infortunio per “l’aggravarsi della lombalgia”, l’ispettore aveva partecipato, come sempre, ad un’escursione subacquea all’Isola Gallinara.

Al suo rientro in porto, c’erano ad attenderlo i Finanzieri della Compagnia di Albenga. L’ispettore dovrà rispondere del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, reato per cui è stato già rinviato a giudizio.

A decorrere dal primo aprile, sarà operativo il provvedimento di licenziamento a suo carico.

Infine sono state avviate le procedure di recupero del danno erariale tramite la segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti.

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