Vado Ligure. Da una parte c’è l’inchiesta giudiziaria e la sua quarantina di indagati con nomi illustri anche della politica regionale, dall’altra ci sono i dubbi e le preoccupazioni dei lavoratori che al momento devono fare i conti con uno stabilimento bloccato da quasi un anno. E domattina alle 10 sindacati, Rsu e azienda Tirreno Power si ritroveranno faccia a faccia. Sul tavolo l’avvio dei contratti di solidarietà considerando che la centrale di Vado Ligure non produce dall’11 marzo dello scorso anno.
“La situazione della centrale di Vado Ligure è decisamente complessa – sottolinea Edoardo Pastorino, segretario provinciale della Uilcem – E’ probabile che dall’incontro all’Unione Industriali con Tirreno Power ci verranno chiesti altri sacrifici e la condivisione del ricorso ai contratti di solidarietà che tra l’altro è un provvedimento che potrebbe anche non essere più sufficiente in questo momento”.
Si parlerà anche di cassa integrazione, ma con un occhio proiettato su Roma. Dal Governo, infatti, dopo i ripetuti solleciti anche dei sindacati nazionali di categoria, non sono arrivati segnali per discutere la vertenza Tirreno Power. “Un intervento deciso del governo – sottolinea la segretaria provinciale della Cgil Fulvia Veirana – è doveroso e auspicabile. Lo ripetiamo da mesi e mesi, attendere oltre non è più possibile”.