Economia

Tirreno Power, punto di svolta: finalmente l’incontro col governo, sarà il 18 febbraio

tirreno power corteo

Vado Ligure. E’ finalmente arrivata la risposta del Governo alla richiesta di convocazione urgente fatta dai sindacati per discutere del futuro di Tirreno Power e della centrale a carbone di Vado Ligure. Il sottosegretario Graziano Delrio ha così deciso di accogliere l’appello con cui i sindacati nazionali e le organizzazioni sindacali di categoria chiedevano di “fare presto”: l’incontro avverrà il 18 febbraio, alle ore 16, a Palazzo Chigi.

“I tempi per trovare una soluzione non sono una variabile secondaria – affermavano sindacati nella lettera inviata alla Presidenza del Consiglio – Di fatto, nel frattempo, con l’azienda stiamo ragionando su tutte le possibili soluzioni utili a difendere l’occupazione. Anche le banche, in questi giorni, hanno fatto la loro parte, rinegoziando il debito. Non vorremmo che proprio ora il Governo sia sfuggente e faccia così precipitare nella totale disperazione i lavoratori e le loro famiglie che attendono oramai da troppi mesi la soluzione definitiva”.

Una notizia accolta con favore anche dall’azienda. “Ora è necessario fare chiarezza – è il commento – e trovare una soluzione in tempi brevi per riaprire la centrale”. “Anche a livello finanziario infatti la situazione è migliorata, dopo l’accordo con le banche e la ristrutturazione del debito: a fine gennaio gli istituti sono entrati nel capitale del gruppo Tirreno Power, riconvertendo il 30% dei crediti nei confronti dell’azienda in partecipazioni azionarie dirette. Si parla di 250 mln di euro, con un rifinanziamento complessivo di 300 mln di euro (altri 50 mln arriverebbero direttamente dai soci). Quanto alla ricapitalizzazione si parla di 100 mln di euro. Ora manca soltanto il sospirato “via libera” che autorizzi la riapertura della centrale di Vado: i lavoratori continuano a sperare”.

“Purtroppo i lavoratori, sia gli occupati diretti che quelli dell’indotto, continuano ad essere fatti oggetto di provvedimenti di cassa integrazione e di contratti di solidarietà. E in più, 130 lavoratori sono stati messi in mobilità” aggiungono le organizzazioni sindacali.

“Siamo certi che non Le sfuggirà la delicatezza della situazione che oramai è arrivata ad un punto di tracimazione con le possibili conseguenze facilmente immaginabili. Le chiediamo, in via definitiva, la data della convocazione dell’incontro per avere certezza dei provvedimenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel pieno rispetto degli impegni concordati il 23 dicembre 2014”.

“Certi della sua già dimostrata sensibilità di merito, preannunciamo comunque che in assenza di riscontro saremo costretti a mettere in campo azioni dimostrative per denunciare pubblicamente il mancato rispetto degli impegni da parte del Governo” concludono i sindacati.

“La prossima settimanadovremo discutere dell’accordo sulla solidarietà, che certamente sarà di lacrime e sangue: urge una risposta immediata affinché Tirreno Power possa avere un’AIA sostenibile che permetta all’azienda di fare gli investimenti necessari. Il Governo se necessario si prenda tutte le garanzie necessarie verso il gruppo e metta anche un organo di controllo super parte al fine di garantirne i processi. Se entro questa settimana non arrivano risposte andremo davanti alla presidenza del Consiglio con presidio costante di lavoratori” sottolinea Enrico Denevi, Segretario Generale Regionale Flaei Cisl Liguria.

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