Laigueglia. “La sicurezza stradale in Italia? Abbiamo poco da imparare e tanto da insegnare”. Lo sostiene Roberto Campisi, comandante regionale della polizia stradale.
L’anima della Liguria è turistica e ciò la rende una terra di confine, un luogo in cui si mescolano lingue e culture diverse. Ciò è tanto più vero all’estremo ponente, dove il confine diventa anche fisico tanto più ci si avvicina al territorio francese.
In questo senso, le istituzioni italiane e quelle d’oltralpe si trovano spesso a collaborare tra loro per raggiungere gli obiettivi comuni. E’ per questo che la polstrada italiana e la gendarmeria francese lavorano gomito a gomito ogni giorno per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
“La Liguria è una terra di confine – ribadisce Campisi – Al di là della frontiera francese ci sono regole diverse. Grazie all’unione europea certi confini non sono più tali. Con gli amici francesi della gendarmeria abbiamo instaurato già da anni un bellissimo rapporto che si è rafforzato nell’ultimo periodo. Lavoriamo insieme e ci scambiamo le esperienze. Loro erano molto attenti e curiosi di vedere come ci muoviamo in tema di sicurezza stradale: in quest’ottica abbiamo poco da imparare e tanto da trasmettere”.
Ciò grazie anche ad un parco mezzi di tutto rispetto:
“A mezzi siamo messi abbastanza bene sia dal punto di vista del numero che della manutenzione – conferma ancora Campisi – Ma questo è anche merito dei nostri collaboratori, che in questo momento di crisi cercano il più possibile di valorizzarli e mantenerli nel migliore dei modi”.