Genova. “Dalla visita della commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti l’assessore Raffaella Paita ha imparato a usare i termini giusti. Peccato che le sue dichiarazioni sul piano rifiuti ligure siano totalmente incongruenti, a voler essere ottimisti”.
Lo dichiarano i deputati liguri del MoVimento 5 Stelle Sergio Battelli, Matteo Mantero e Simone Valente alla vigilia di una nuova missione in regione della Commissione ecomafie.
“L’assessore Paita – dicono – dimostra di avere le idee molto confuse. Prima sostiene di aver stipulato accordi con Piemonte, Toscana ed altre regioni per spedire altrove i rifiuti liguri frazionabili (e lo può solo fare grazie al ‘decreto mostro’ Sblocca Italia che il PD ha con tutte le forze voluto approvare) poi però dice che la parte residuale di rifiuti frazionabili che rimarrà in regione potrà essere maggiormente incrementata e ‘recuperabile dal punto di vista energetico’. Cioè implicitamente afferma che la Liguria ha bisogno di inceneritori o si sta riferendo all’impianto a biogas previsto sulla collina (che sta franando) di Scarpino? E soprattutto: li manda fuori regione i rifiuti frazionabili o li teniamo in Liguria?”
“È un piano che non ha numeri precisi – osservano ancora i deputati Sergio Battelli, Matteo Mantero e Simone Valente – che non parla dei soldi messi sul piatto e anzi, ancor più grave, prospetta una raccolta di umido di dieci volte maggiore di quello prodotto. Cosa succederà in Liguria da oggi in poi per far aumentare la quantità di umido prodotto? Lo stop della differenziata? Delle buone pratiche? “Siamo lontani anni luce dal ciclo dei rifiuti delle regioni più avanzate, per non parlare del resto d’Europa, che con questo Pd, rappresentato appieno dalla delfina di Burlando Raffaella Paita, resterà per sempre un miraggio”.