Cronaca

Richiesta di confisca per i beni di Fotia: udienza rinviata

Scavoter Fotia

Savona. E’ slittata al prossimo 2 aprile la discussione della perizia contabile sul patrimonio di Pietro Fotia che è stata elaborata da due commercialisti torinesi nell’ambito della richiesta di confisca per i beni dell’imprenditore avanzata dalla Direzione Investigativa Antimafia.

L’esame peritale, consegnato al tribunale nei giorni scorsi, è stato dispostoper “verificare la sussistenza dei presupposti oggettivi delle misure richieste”. Un quesito che, in termini meno tecnici, si è tradotto in un lavoro di analisi sui beni di Fotia alla fine del quale i periti dovrebbero aver stabilito se il patrimonio dell’imprenditore è proporzionato alla sua attività e a quanto dichiarato al Fisco.

Secondo quanto trapelato questa mattina le conclusioni dei consulenti del tribunale non avrebbero ravvisato anomalie nell’attività societaria della Scavo-ter di Fotia. In particolare,  i periti del tribunale, avrebbero riconosciuto che la Scavo-ter (prima Edilsette, poi Scavo-ter sas e infine Scavo-ter srl) abbia iniziato e continuato gli investimenti con indebitamento, mantenendo un’impronta finanziaria di equilibrio. Una conclusione che, secondo i consulenti di parte, indica l’assenza dei presupposti per adottare le misure di prevenzione.

Per saperne di più bisognerà comunque attendere il 2 aprile quando, davanti al Collegio, i consulenti esporranno le loro conclusioni.

La richiesta di confisca riguarda appartamenti, auto, mezzi di cantiere: un patrimonio che secondo la Dia, Fotia non sarebbe in grado di giustificare. Tesi che gli avvocati difensori dell’imprenditore (Fotia è assistito dagli avvocati Giovanni Ricco e Alain Barbera) avevano respinto giustificando punto su punto la provenienza di tutto il denaro utilizzato per l’attività e l’acquisto di immobili.

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