Eliminata la licenza

Riapre la pesca nelle acque interne, l’Enpa: “Non ha nulla di ecosostenibile”

Savona. Apertura della pesca nelle acque interne domani, domenica 22 febbraio, con le norme della nuova legge approvata dalla regione Liguria l’anno scorso. Per la Protezione Animali si tratta dell’ennesimo triste regalo, a danno dell’ambiente e degli animali, fatto ai pescasportivi, in analogia a quanto si fa per i cacciatori, con carnieri giornalieri assolutamente ricchi e misure minime dei pesci catturabili troppo piccole.

“Eliminata la licenza di pesca, sostituita dalla sola ricevuta del versamento di una tassa – spiegano i portavoce dell’Enpa -, veramente ‘popolare’ in tempi di continui aumenti per gli altri cittadini, che danneggerà i controlli e favorirà il bracconaggio; tassa che non andrà a favore dell’ambiente ma ritornerà alle associazioni dei pescatori senza lasciare quasi nulla nelle casse pubbliche. Metà tassa per gli over 65 e pesca libera per ragazzi fino a 16 anni e disabili, secondo il principio improponibile della pesca come attività ricreativa ecocompatibile ed educativa: uccidere animali per svago non può e non deve essere insegnato e favorito tra i giovani, nelle scuole e nelle manifestazioni di cosiddetta ‘beneficienza’, per la le quali è prevista una minitassa forfetaria di soli dieci euro”.

“Non c’è nulla di ecosostenibile – proseguono – nel trasformare, grazie a questa legge, le acque interne liguri in acquari dove liberare poveri pesci d’allevamento che vanno a rimpiazzare ed eliminare la preziosa fauna originaria, solo per facilitare una pesca avulsa da ogni contesto naturale e per favorire il cosiddetto turismo ittico, ovvero attirare nelle vallate dell’entroterra persone poco sensibili all’ambiente ed agli animali e totalmente ignare dei delicati equilibri biologici dei corsi d’acqua. Norme che, secondo la Protezione Animali savonese, dovrebbe fare imbestialire anche i vecchi pescatori locali, legati al territorio e conoscitori dei torrenti e dei laghi, ai quali un turismo ‘mordi e fuggi’ sottrarrà quel poco di pesci sopravvissuti ai loro ami, all’inquinamento ed a lavori idraulici inutili o scorretti”.

“In provincia di Savona il calendario è stato approvato dalla relativa commissione provinciale con il solo voto contrario dell’Enpa, malgrado la presenza di rappresentanti di altre associazioni ambientali che hanno invece votato a favore. Intanto monta la protesta di pescatori ed associazioni ittiche contro aironi e cormorani, colpevoli secondo loro di cibarsi del cosiddetto ‘materiale ittico’, cioè poveri pesci d’allevamento, liberato per ripopolare, di facili prede ‘pronta-pesca’, acque ormai deserte per inquinamento, devastazione degli alvei, pesca eccessiva e bracconaggio; e c’è da scommettere – concludono – che prima o poi otterranno dai politici loro amici che se ne permetta la caccia”.

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