Finale Ligure. “Non c’è nessuna teoria dell’uomo di apparato o di partito. Voglio solo lavorare per migliorare il servizio di igiene urbana”. Dopo giorni di polemiche e infiniti botta e risposta, il neo presidente di Finale Ambiente Fulvio Carzolio interviene nella querelle che si è sviluppata tra maggioranza e minoranza consiliare in merito alle dimissioni del suo predecessore Dionigi Fasce e alla sua successiva nomina, che per qualcuno sarebbe dovuta alle sue simpatie politiche.
“Le recenti dichiarazioni rilasciate dal alcuni consiglieri comunali di Finale Ligure a seguito dell’avvicendamento alla carica di presidente della Finale Ambiente mi costringono ad intervenire, al fine di una corretta, trasparente e serena spiegazione di quanto avvenuto – esordisce Carzolio – Il circolo finalese del Pd, per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Finale Ambiente, ha proposto proprio per le sue qualità di ‘persona eticamente corretta e competente’, la nomina di Dionigi Fasce, iscritto e componente del direttivo del circolo. Tale indicazione, poi condivisa dal sindaco e dall’amministrazione comunale tutta, ha consentito a Fasce di diventare presidente”.
L’incarico è durato pochi mesi: “Purtroppo alcuni problemi personali (imprevisti in allora, come chiaramente specificato dallo stesso Fasce) non gli hanno permesso di continuare nell’impegno assunto, inducendolo alle dimissioni. Una volta preso atto di quanto accaduto, lo stesso direttivo del Pd, come per la precedente indicazione, ha riformulato una nuova proposta, quella del sottoscritto, anche questa valutata positivamente dal sindaco e dall’mministrazione comunale. Ecco come sono diventato presidente della Finale Ambiente. E personalmente anche gratificato, in quanto ho sempre creduto nella società, proprio fin dalla sua costituzione ai tempi della prima giunta Cervone”.
Il nome di Carzolio è sempre stato legato alla società: “Anche se in piccola parte, avevo contribuito alla sua genesi, che, è bene ricordare, ebbe soprattutto intendimenti di natura sociale, proprio per cercare di mitigare la prima vera crisi della Piaggio, nel 1994, con l’arrivo dei commissari. In tutti questi anni l’ho vista crescere, grazie al contributo di tutti quelli che se ne sono occupati e che ci hanno lavorato, al punto tale da essere diventata, trasferita la Piaggio, una delle più importanti realtà economico-sociali dell’intero finalese; ed è proprio da questa considerazione che vorrei trarre spunto per promuovere una nuova sfida imprenditoriale e sociale di crescita, per migliorare, e nel possibile, ampliare l’attività, in particolare quella rivolta al servizio di igiene urbana. Non è semplice retorica , ma sin dai primi contatti ho capito di far parte di un gruppo di persone che percepiscono la positività e l’importanza di fare squadra, e che, con ambizione, vorrebbero lavorare al fine di poter offrire nuove opportunità di lavoro, (attuale vera emergenza sociale) con la consapevolezza che tali prese di posizione non valgono molto se non sono poi seguite dai fatti”.
Per Carzolio non ci sono altre ragioni: “Questi sono in modo sintetico gli avvenimenti e le motivazioni. Altro non c’è. Non ci sono teorie dell’uomo di apparato o di partito; del resto mi sembra maleducazione utilizzare gli strumenti del pregiudizio, del sospetto, dell’insinuazione, ancora prima di poter valutare correttamente qualsiasi persona. Non mi piace, non fa parte della mia cultura. E poi la militanza in un partito di grande tradizione come il nostro è da considerare un merito, un valore aggiunto, anche se di questi tempi, capisco, non sia proprio facile provarlo. Ricordiamoci però che i partiti costituiscono un pilastro fondamentale della democrazia”.