Bullismo

Prese in giro, scherzi e una sigaretta spenta sul collo del compagno: uno studente prosciolto, due verso la messa alla prova

In udienza preliminare le accuse per due degli imputati sono state ridimensionate

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Savona. E’ stata celebrata questa mattina al tribunale per i minori di Genova l’udienza preliminare che vedeva imputati tre studenti di un istituto superiore savonese con le gravi accuse di stalking, percosse e lesioni personali verso un loro compagno di scuola. Soltanto per uno dei tre ragazzi, prosciolto da ogni accusa, il processo è stato definito con una sentenza di non luogo a procedere “per irrilevanza del fatto”. Per gli altri due, uno dei quali ritenuto responsabile degli atti persecutori, ma non degli episodi più violenti, e l’altro nei confronti del quale le contestazioni sono state pienamente confermate, l’udienza è stata rinviata ad aprile per valutare la messa alla prova. Salvo sorprese entrambi gli imputati sceglieranno quindi di estinguere il reato con un programma di “recupero” gestito dai servizi minorili.

Per tutti e tre gli studenti, nell’ottobre scorso, il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio. I ragazzi, due classe ’97 ed uno ’98, davanti al giudice dell’udienza preliminare hanno negato le accuse (soltanto uno ha ammessso di aver preso in giro “a parole” in qualche occasione il compagno, ma ha negato con fermezza di aver mai avuto comportamenti violenti).

Secondo il pubblico ministero del tribunale per i minori di Genova, oltre alle prese in giro verbali che facevano riferimento all’aspetto fisico del ragazzo (“ciccione”, “omino Michelin”), che da pesante scherzo si sarebbero trasformate ben presto in vere e proprie violenze psicologiche, i ragazzi si sarebbero resi protagonisti di un episodio particolarmente grave: avrebbero spento una sigaretta sul collo della loro vittima. Ma questo non sarebbe stato l’unico caso di violenza fisica: in un’altra occasione infatti i compagni lo avrebbero colpito con un pugno sulla spalla soltanto perché lui si era rifiutato di consegnargli una bottiglietta d’acqua. E ancora, sempre in classe, gli avrebbero sottratto il cellulare per poi utilizzarlo per mandare messaggi offensivi agli amici del ragazzo.

Un atteggiamento che, secondo gli investigatori, aveva fatto cadere nell’ansia lo studente preso di mira dai compagni-bulli. Visto che le offese e le percosse non accennavano a smettere, il sedicenne si era finalmente convinto a chiedere aiuto e aveva denunciato tutto in Questura. Secondo il racconto della vittima, che nel frattempo aveva anche chiesto di cambiare classe per sfuggire alle violenze, la persecuzione nei suoi confronti era iniziata ad ottobre ed era continuata fino ai primi mesi dello scorso anno.

Dopo la denuncia gli studenti erano stati convocati uno ad uno negli uffici della Squadra Mobile di Savona per essere interrogati. Uno di loro aveva però negato di essere responsabile: “Avevo sentito raccontare dell’episodio della sigaretta, ma io non c’entro nulla. Non capisco come mi abbiano coinvolto” aveva detto il ragazzo al suo difensore.

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