A Pietra Ligure arriva Arlecchino: Paolo Rossi al Teatro Moretti

Pietra Ligure. Paolo Rossi è il protagonista di “Arlecchino”, lo spettacolo che andrà in scena lunedì 9 febbraio, al teatro Moretti di Pietra Ligure, nell’ambito della stagione organizzata dal Comune e inserita nel circuito La Riviera dei Teatri (ore 21).

Più “funambolico e lunare che mai” Rossi abbandona la sua maschera, ormai nota al pubblico teatrale, per rivivere nei panni di un “Arlecchino nevrotico e surreale, in tono con il Terzo Millennio prossimo venturo”, come l’aveva definito Giorgio Strehler. Con lui saliranno sul palco tre “saltimbanchi musicanti”: Emanuele Dell’Aquila, che ha scritto le musiche originali, Alex Orciari e Stefano Bembi. Le canzoni sono di Gianmaria Testa.

Il titolo dello spettacolo potrebbe anche essere Opinioni di un Arlecchino, vista l’influenza che ha avuto nella stesura del testo il romanzo di Heinrich Böll Opinioni di un clown. “Così è – dice Paolo Rossi – Capitano nella vita libri nei quali è inevitabile identificarsi con la vita del protagonista. E capita anche che ti venga voglia di riraccontarla, raccontando te stesso o viceversa. Certo, nell’opera di Böll, il clown si serviva di una maschera per far critica a un paese che stava nel cuore di un miracolo economico; per il mio Arlecchino la situazione è capovolta. Ma il percorso di certi comici – quando scelgono di essere voce fuori dal coro, anche se ognuno prende la propria strada – parte comunque dalla stessa via”.

L’Arlecchino di Rossi, anche se suggestionato da un racconto, è, però, una questione molto personale. “Anni fa Giorgio Strehler, con cui ebbi l’onore di collaborare nei suoi ultimi anni di vita, mi spinse a confrontarmi con questa maschera – spiega l’attore – Mi diede alcuni consigli illuminanti: “Cerca di adattare al saltimbanco i tuoi monologhi da stand-up. Che cosa resterà? Da lì improvvisa e assembla… Non essere filologico, fallo tuo. Se proprio vuoi, pensa al primo Arlecchino, quello che andava e veniva dall’aldilà all’aldiquà, più infernale e sulfureo”.

Un Arlecchino, quindi, meno vicino alle origini bergamasche e più ai personaggi diabolici e farseschi della tradizione popolare francese. “Voglio approfondire un mio modo di vedere e far conoscere il teatro popolare – aggiunge – Così come ho fatto nei miei ultimi lavori, come ho descritto nel mio libro La commedia è finita. Per questo nel mio Arlecchino saranno presenti l’attore, il personaggio – o se volete la maschera, anche senza maschera – e la persona che lo interpreta. Sarà uno spettacolo del tipo in prova. Assieme ad un paio di compagni d’avventura, saltimbanchi musicanti, cercheremo di immaginare insieme al pubblico come adattare a commedia dell’arte il nostro mestiere e anche parte del nostro repertorio; come possiamo trovare nuove strade, dati i tempi in cui vivono i nostri teatri”.

“Come capitò a molte compagnie nei tempi d’oro della commedia dell’arte, queste strade potrebbero portare anche all’estero, oppure per strada, punto e basta. Il canovaccio avrà un tormentone: Ma se andassimo in una birreria di Amburgo, come potremmo adeguare Arlecchino a quel luogo per sbarcare il lunario? E se andassimo a Las Vegas? O a Khartoum? E così via… Alla fine sarà il pubblico a decidere se dobbiamo rimanere o è meglio andare chissà dove. Lo spettacolo sarà un assemblaggio di monologhi, canzoni in divenire, fatti personali, ricordi, sogni, storiellette e riflessioni sia sulla professione del comico oggi sia su quel che accade nel nostro Paese”.

I biglietti sono in prevendita al Moretti (platea intero 25 euro, platea ridotto 20 euro, galleria intero 20 euro, galleria ridotto 18 euro, tel. 019/61.80.95 – 331/62.36.742 ctcomunale.pietraligure@creaweb.it). Il 9 febbraio la biglietteria aprirà alle ore 20.

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