Pallare. Di certo ciascuno di loro ha donato al proprio compagno o alla propria compagna qualche regalo splendido e insieme hanno gustato una cena romantica al lume di candela. Ma prima di indulgere alle celebrazioni più tipiche della festa di San Valentino, tutti hanno deciso di fare un altro gesto d’amore, stavolta per qualcuno che potrebbero non conoscere mai: donare il sangue.
La Banca del Sangue ha diramato un appello sulla carenza di due gruppi sanguigni (B e 0 Rh+), e i donatori hanno risposto in gran frotte: ieri mattina la sala dell’Avis di Pallare era piena di persone ansiose di donare il sangue. Nonostante la neve e nonostante fosse una giornata particolare come quella di San Valentino.
“Donare è sempre un gesto d’amore – conferma Daniele Fui, presidente dell’Avis provinciale – Un gesto anonimo che si fa nei confronti di tutti, ed è indispensabile per poter mantenere i livelli di sicurezza e i numeri necessari per gestire le emergenze sul territorio oltre alla normalità”.
I numeri non stupiscono il primo cittadino di Pallare Giovanni Delfino, che a sua volta ha “scoperto il braccio” per l’ago: “Questa partecipazione si ha non soltanto a San Valentino, ma anche di più in altre circostanze. La sezione di Pallare e Bormida è molto importante con un bel numero di donatori. Donare fa bene e sia un opportunità per tenersi controllati”.
“Penso sia un atto di generosità – osserva un’altra donatrice – Inoltre si è tenuti sotto controllo, perché se le analisi non dovessero andare bene si viene avvisati. Non ho pensato al fatto che fosse San Valentino. Comunque mio marito mi ha fatto gli auguri”.
“Donare è un’opera buona – aggiunge ancora Fui – Anche se si dona a San Valentino va bene lo stesso. Anzi, ancora meglio, visto che è un gesto d’amore”.
