Cronaca

Omicidio Stella, lo stupore dei legali di Tognini: “Non è dolo ma negligenza, faremo appello”

Savona. Dodici anni per omicidio volontario per Claudio Tognini, un anno per omicidio colposo ad Alessio Scardino: così ha deciso il giudice Emilio Fois, che ha condannato entrambi anche per il reato di occultamento di cadavere (2 mesi per il primo, 4 per il secondo).

Una diversità nelle due sentenze che ha generato stupore nei legali di Tognini. “Riteniamo non sia stata accolta l’impostazione accusatoria dell’omicidio voluto da entrambi legato al movente ipotizzato dalla procura, ma evidentemente è stato ritenuto un tipo di dolo diverso che ha portato a due sentenze diverse – spiega l’avvocato Giorgia Casabona che difende Tognini insieme al collega Carlo Biondi – Una sentenza sorprendente per noi, perché si pone comunque in contrasto con quella che era stata la decisione del tribunale del riesame, confermata dalla Corte di Cassazione, che invece aveva ritenuto non sussistessero indizi in ordine alla presunta volontarietà del gesto del Tognini”.

Una ricostruzione, quella del giudice, che invece per l’avvocato della famiglia di Macciò, Roberto Frank, è aderente a quella fatta dalla Procura della Repubblica, che chiedeva per entrambi l’omicidio volontario. “Chiaramente nella condotta di Scardino, che non aveva materialmente sparato, è venuta meno la volontarietà – spiega l’avvocato – ma il giudice ha comunque deciso che fosse configurabile un profilo di colpa, probabilmente perché il fucile era stato lasciato aperto e incustodito all’interno dell’abitazione. E poi c’è la condotta successiva, l’occultamento di cadavere per cui è stato condannato, che probabilmente ha pesato nella valutazione complessiva del fatto”.

Una sentenza che quindi soddisfa il legale della famiglia della vittima: “Tognini è stato in pratica condannato per omicidio volontario – spiega – perché la pena di 12 anni e 2 mesi, con la riduzione delle attenuanti generiche, significa che si è partiti quasi dalla pena massima per omicidio volontario che è di 24 anni. E anche il risarcimento accordato alla famiglia, 245.000 euro per i genitori e 145.000 per il fratello, ci soddisfa: noi avevamo chiesto una prevvisionale non inferiore ai 150.000″.

La differenza tra le due situazioni, che avrebbe portato per Tognini alla condanna per omicidio doloso, potrebbe risiedere nel fatto di non aver controllato che l’arma fosse scarica: “Noi continuiamo a sostenere che si sia trattato di una negligenza, ma certo una condanna per omicidio doloso può essere compatibile con questa tesi – conferma il legale di Tognini, Casabona – Ora attendiamo le motivazioni per capire con precisione quale tipo di dolo è stato attribuito a Tognini, ma certamente fin da subito faremo appello“.

Appello che, invece, pare più lontano per Scardino: “E’ una sentenza che accoglie la tesi della difesa – spiega l’avvocato Emi Roseo – che ha sempre contestato decisamente che ci fosse una volontà di uccidere, da parte di entrambi. Su questo aspetto siamo soddisfatti. Riguardo a un eventuale appello, aspetteremo che il giudice depositi la sentenza per valutare le motivazioni e decidere se l’entità della pena è corretta a nostro avviso oppure no”. Ma bisognerà attendere: “Il giudice ha riservato un termine piuttosto lungo di 90 giorni, perché credo che sarà una sentenza complessa”.

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