Economia

Nuovo Isee, la Regione propone proroga di sei mesi, Rambaudi: “Garantire l’accesso dei cittadini ai servizi”

Lorena Rambaudi

Genova. Verrà portata all’attenzione della giunta regionale venerdì prossimo la delibera che prevede un periodo transitorio di sei mesi (fino a giugno) per andare a regime con l’applicazione del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica di una famiglia, mantenendo comunque inalterato l’accesso ai servizi per i cittadini.

Lo comunica l’assessore regionale al welfare, Lorena Rambaudi raccogliendo l’appello lanciato in questi giorni da cittadini e sindacati per far fronte alle nuove regole varate dal Governo che sono entrate in vigore dal 1 gennaio di quest’anno, creando alcune difficoltà. “L’obiettivo della nostra delibera – spiega Rambaudi – che abbiamo già concordato con i Comuni liguri è quello di consentire ai cittadini di avere comunque accesso ai servizi, senza problemi, in attesa di un periodo di accompagnamento che consenta di passare al nuovo sistema”.

L’appello che lancia l’assessore regionale a tutti i Comuni liguri è quello di adottare un comportamento uniforme, evitando qualsiasi espulsione dai servizi in attesa dei nuovi regolamenti degli enti locali.

Intanto la Cgil denuncia le mille difficoltà riscontrate dagli utenti nel compilare il documento: “In questi giorni – dice MariaPia Scandolo di Cgil – le sedi dei centri di assistenza fiscale stanno faticosamente provando a dare risposte ai cittadini che cercano di predisporre il proprio Isee. Il documento serve a tutti coloro che vogliono accedere a servizi pubblici di varia natura, dall’accesso alla scuola dell’infanzia, all’abbonamento dell’autobus, ai buoni gas e acqua, il tutto naturalmente per categorie di persone che hanno dei redditi contenuti. Con il vecchio Isee si prendeva appuntamento, preoccupandosi di avere i documenti necessari, e in 15 minuti si usciva dal Caaf con il modulo pronto da portare all’ente che lo aveva richiesto”.

Ora non è più così: “Il Governo, anziché semplificare le procedure le ha complicate con il risultato che le persone devono tornare al Caaf mediamente 3 volte, l’INPS riceve con difficoltà le pratiche che gli sono inviate dai centri di assistenza fiscale (e peraltro correttamente si prende 15 giorni lavorativi per ritornarle al Caaf), viene chiesta la giacenza media sul conto corrente. A questo proposito ci sono diversi istituti di credito che non indicano nell’estratto conto questo dato ma chiedono anche sino a 20 euro per produrre un dato che per loro dovrebbe essere pressocchè automatico da fornire. Se chi ha necessità di un Isee per i figli ed è separato o divorziato deve farsi dare tutti i dati anche dal coniuge, se quest’ultimo è introvabile i comuni non sanno quale procedura attivare per attestarlo”.

“Insomma, sarà impossibile dare la possibilità ai cittadini di avere il proprio Isee entro il 31 marzo. Questo comporterà il fatto che molte persone non potranno più accedere a molti servizi pubblici dei quali invece avrebbero diritto. La ratio della norma peraltro è condivisibile: con maggiori controlli si cerca di limitare l’uso di certe agevolazioni a chi non ne ha diritto, ma anziché colpire qualche furbetto al quale questa situazione può solo dare un po’ di fastidio, si colpiscono persone anziane e nuclei familiari che invece su certi servizi fanno molto affidamento. Con il risultato che mentre il Governo spaccia questa “riforma” come qualcosa di innovativo, verranno ridotte le risorse a disposizione dei servizi, non ponendosi nemmeno il dubbio che forse in questo momento di crisi, come segnalano tutte le statistiche a disposizione, la platea di chi ha bisogno è aumentata”.

La Cgil chiede a tutti gli enti interessati di far slittare i termini di presentazione per l’Isee a partire dai Comuni e di fare pressione sul Governo affinché si renda conto che anche in questo caso, nel mezzo, tra gli annunci e le pratiche quotidiane, restano persone in carne ed ossa.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.