Fallimento!

Manca il numero legale: salta il primo consiglio dell’Unione dei Comuni fotogallery

Borghetto. Prima la trepidante attesa, poi il sospiro di sollievo e la speranza, infine la beffa. Si è chiuso con quello che alcuni dei presenti hanno definito “un vero e proprio colpo di teatro” il primo consiglio dell’Unione dei Comuni “Riviera delle Palme e degli Ulivi” in programma questa sera nella sala consiliare “Stefania Maritano” di Borghetto.

Dopo le tensioni delle scorse settimane e la decisione dei paesi della Val Maremola di uscire dal sodalizio a neanche due mesi dalla firma dello statuto e le recenti perplessità avanzate anche dal sindaco di Borghetto Gianni Gandolfo, per l’assemblea d’esordio di stasera c’era attesa e curiosità.

La riunione sarebbe dovuta iniziare alle 20 in punto, ma poiché il numero dei consiglieri già arrivati non era sufficiente (perché la seduta fosse valida occorreva la metà più uno dei membri, cioè 16 unità) si è aspettato fino all’ultimo che quanti avevano annunciato la loro presenza fossero in sala.

Tra i presenti c’erano tutti i consiglieri eletti di Loano (Pignocca, Bocchio e Garassini), Toirano (Lionetti, De Fezza e Infantino), Boissano (Olivari, Pesce e Orso) e Balestrino (Ismarro, Zunino e Panizza). Assenti i sindaci e i consiglieri di maggioranza di Pietra, Tovo, Magliolo, Borghetto, Borgio e Giustenice. Presenti i consiglieri di minoranza Villa (Borghetto), Rozzi (Giustenice), Carrara (Pietra) e Folco (Tovo).

Verso le 20.15 si è raggiunto il quorum e la seduta ha avuto inizio. Ma prima ancora che il presidente pro tempore Luigi Pignocca potesse dare lettura dell’ordine del giorno (che prevedeva la ratifica delle nomine dei consiglieri e l’elezione del primo presidente), il colpo di scena: il consigliere di minoranza di Balestrino Italo Panizza ha ribadito la propria contrarierà all’Unione e perciò ha abbandonato l’aula. Che è sprofondata nel gelo. A questo punto Pignocca e il segretario Luigi Guerrera non hanno potuto fare altro che dichiarare la seduta invalida e rimandarla a data da destinarsi (a marzo).

Estremamente critici i giudizi dei consiglieri di minoranza presenti. Paolo Villa della Lega ha osservato: “Sono disgustato. Il sindaco di Borghetto, che pure era padrone di casa, non si è neanche presentato in aula. La prossima volta spero che la seduta si tenga nel comune di un sindaco che almeno dà il benvenuto ai suoi ospiti. Parlando dell’Unione, nei giorni scorsi ho più volte ribadito la necessità di organizzare riunioni e incontri per discutere il modo di uscire dall’enpasse causato dall’uscita dei comuni della Val Maremola. Ciò che è successo stasera conferma questa necessità. Altrimenti rischiamo di essere commissariati ancora prima di cominciare”.

Assai perplesso anche il sindaco di Balestrino Gabriella Ismarro: “Italo Panizza ha detto di essere contrario alle Unioni e favorevole alle convenzioni tra Comuni. Anche noi pensiamo che prima vengano le convenzioni e poi le Unioni, che rappresentano il passaggio successivo. Ma da questa sinergia pensavamo di poter trovare reciproco beneficio, soprattutto perché il nostro territorio ha esigenze simili a quelle dei comuni dell’entroterra della Val Maremola”.

Arrabbiatissimo Mario Carrara: “Siamo esterrefatti. Quando il consiglio comunale di Pietra ha discusso l’adesione all’Unione, io ho manifestato tutta la mia perplessità e il sindaco Valeriani mi ha attaccato definendomi una persona attaccata al campanile e che non sa guardare avanti. Dopo una settimana ha cambiato idea lui stesso ed è uscito dall’Unione. E’ stato un comportamento irresponsabile. Io, come anche il consigliere di minoranza di Giustenice Ivano Rozzi, non siamo stati informati di queste decisione in alcun modo. A decidere di uscire dall’unione sono stati lui e gli altri sindaci della valle. I consigli comunali, che pure sono gli organismi a cui spettano queste decisioni, non sono stati interpellati. Io oggi sono venuto qui a rappresentare Piera all’interno di una istituzione alla quale sono sempre stato contrario”.

Aggiunge Ivano Rozzi di Giustenice: “Si è fatta una magra figura. L’assenza dei sindaci della Valle e prima ancora la loro scelta di uscire sono stati due gesti irresponsabili da parte di persone che hanno il compito di guidare delle comunità. Dovevano presentarsi e comunicare qui la loro scelta. Invece c’eravamo solo noi della minoranza”.

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