Cronaca

Maltrattamenti Vada Sabatia, ok alla “messa alla prova” per uno degli operatori

A luglio il giudice dovrebbe dare il via libera alla messa alla prova e sospendere il processo per consentire all'imputato di completare il percorso di recupero

Savona. “Bollino verde” per la definizione con la messa alla prova del processo che vede a giudizio uno degli operatori coinvolti nell’inchiesta sui maltrattamenti alla Rsa Vada Sabatia di Vado Ligure, Andres Brian Zegarra Flores, ventenne peruviano.

Questa mattina i difensori del ragazzo, gli avvocati Amedeo Caratti e Massimo Badella, hanno depositato dal giudice l’istanza presentata all’Ufficio locale per l’Esecuzione Penale Esterna (Uepe) nella quale chiedono la concessione della messa alla prova. Il processo è stato quindi rinviato a luglio quando, una volta approvato il percorso di recupero, il giudice lo sospenderà per consentire all’imputato di  completarlo ed estinguere il reato.

Il “probation” è un’istituto introdotto nel penale dallo scorso aprile (Legge 67/2014) e che permette appunto di estinguere il reato attraverso “condotte riparatorie volte all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, ove possibile in misure risarcitorie del danno, nell’affidamento dell’imputato al servizio sociale e nella prestazione di lavoro di pubblica utilità”.

A Zegarra, che nell’aprile 2014 era finito agli arresti domiciliari, la Procura attribuiva due episodi di maltrattamento contro i pazienti. Un’accusa che il ragazzo aveva contestato duramente fin da subito negando di aver mai avuto condotte violente contro gli ospiti della struttura. Per lui l’accusa era stata derubricata in violenza privata.

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