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Loano: insieme nello stesso ufficio per risparmiare, ma la legge non lo permette. Agenzia di viaggi costretta a chiudere

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Loano. Gli elevatissimi affitti dei locali commerciali e una normativa troppo rigida che non tiene conto della crisi economica e del settore. Sono questi i due fattori principali che probabilmente spingeranno la titolare di un’agenzia di viaggi di Loano a chiudere definitivamente bottega dopo anni di lavoro.

La storia parte da lontano: mesi fa l’agente aveva valutato la possibilità di spostare la sede della sua attività all’interno di un’agenzia immobiliare della stessa cittadina rivierasca. Questo in modo da dividere i costi e quindi risparmiare denaro.

“A Loano è veramente difficile (se non impossibile) trovare affitti decenti – osserva l’agente di viaggi, che preferisce mantenere l’anonimato – In questo momento di crisi in tutti i settori, riuscire a risparmiare qualcosa è già un gran vantaggio. Per questo, per mantenere in piedi l’agenzia di viaggi ho trovato un’agenzia immobiliare disposta ad accogliermi nei suoi locali e anche a suddividerne le relative spese”.

Tuttavia c’è un problema. La normativa regionale in materia di agenzie di viaggi stabilisce che esse devono avere

locali indipendenti, anche se inseriti in impianti commerciali, ed escludenti, al loro interno, altre attività commerciali ed artigianali; insegne visibili che specifichino la denominazione e l’attività svolta; attrezzature adeguate alle attività dell’impresa.

Parte di queste prescrizioni non rappresentano un ostacolo: “All’interno della nuova sede avrei avuto la mia postazione, con i cataloghi e tutto ciò che serve a distinguerla dall’agenzia immobiliare – aggiunge l’agente di viaggi – All’esterno avrei posizionato un’insegna personale sia sulla strada che sulla parete accanto alla porta di ingresso”.

Il vero problema è dato dal fatto che agenzia di viaggi e agenzia immobiliare avrebbero avuto un unico ingresso, eventualità categoricamente esclusa dalla normativa regionale di cui sopra: “L’agenzia immobiliare ha sede in un locale commerciale che, da una parte, ha il vantaggio di essere dotato di ampia visibilità in quanto direttamente sulla via Aurelia, ma dall’altra ha lo svantaggio di non avere la possibilità di potersi dotare di accesso separato e riservato alla sola agenzia di viaggi. Non volevo essere costretta a portare l’agenzia a casa perché sarebbe veramente come chiudere: il passaggio e il contatto con il pubblico è fondamentale per questo lavoro”.

Da qui l’enpasse. Nonostante le richieste e le proposte di soluzioni alternative.

La scelta, a questo punto, è quasi obbligatoria: “Affitti insostenibili costringono operatori seri a fare scelte economiche di taglio dei costi, compresa quella di cercare di condividere in comune spazi con altri operatori che si trovano nella medesime condizioni – osserva il commercialista dell’agente di viaggi – Purtroppo in materia di agenzia di viaggi la legge non ammette questa possibilità e, anzi, detta criteri assai rigidi che a quanto pare non sono derogabili. Ciò nonostante il mondo delle agenzie di viaggi sia spesso costellato da operatori on line che in maniera incontrollata e senza metterci la faccia riescono a fare il bello e il cattivo tempo. Questa rigidità costringer molte aziende alla chiusura. Ed è ciò che io stesso consiglierò alla mia cliente, visto lo stato delle cose e l’impossibilità di ovviare al problema. Da oggi il centro per l’impiego avrà ufficialmente un nuovo disoccupato“.

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