Savona. Un meticcio femmina di 14 anni e mezzo azzannata e uccisa da un pit bull. E’ successo lunedì pomeriggio nell’oasi canina dei giardini delle ammiraglie di Savona, nel quartiere Santa Rita. A denunciare l’accaduto, trattenendo a fatica le lacrime, è il padrone della cagnolina uccisa, Giuseppe Loero, pensionato savonese: “Dopo quattordici anni e mezzo insieme vederle fare quella fine è stato terribile”.
Il signor Loero racconta anche che i padroni del pit bull, una volta che l’animale ha mollato la presa, si sono allontanati dileguandosi in tutta fretta: “Appena lo abbiamo allontanato ho visto quella ferita terribile sul collo della mia cagnolina, il sangue. Ho alzato gli occhi e mi sono accorto che i due ragazzi e il loro cane si stavano allontanando. Li ho seguiti, ho gridato e li ho chiamati, ma loro hanno accelerato il passo e io non riuscivo a stargli dietro”.
A quel punto l’uomo ha pensato soltanto alla sua cagnolina: “Respirava ancora, ma ho capito subito che c’era poco da fare. Sono corso dal veterinario che c’è nella via poco distante dall’oasi canina e lui è arrivato subito a prenderla. L’ha portata nello studio ma poco dopo è morta”. Sull’episodio adesso sono in corso le indagini dei carabinieri e della polizia municipale: il padrone infatti ha deciso di denunciare quanto accaduto nella speranza che i proprietari del pi bull vengano identificati.
Tornando all’aggressione il signor Loero spiega: “L’oasi canina ha due ingressi uno nascosto e uno più evidente. Quando sono arrivato non ho visto nessun cane all’interno né padroni in attesa. Appena ho aperto la porta, il mio cane ha fatto due passi ed è arrivato un pit bull come una furia, a velocità spaventosa, e l’ha presa sul collo. Ci si è avventata contro senza nemmeno annusarla prima, all’improvviso. Credo che se avessi avuto la prontezza di mettermi in mezzo avrebbe morso me. Cloe era anziana e buona con tutti gli altri cani“.
“Ci abbiamo messo un po’ a fargli lasciare la presa. Abbiamo tirato il pit bull per le zampe dietro e sono arrivati i due ragazzi ad aiutarmi. Appena l’ha mollata se ne sono andati”. Un comportamento che il padrone della cagnolona non riesce a comprendere: “Li chiamavo e loro allungavano il passo. E così un pomeriggio tranquillo si è trasformato in una tragedia. Ero affezionato a Cloe anche perché era l’unico ricordo ‘vivente’ che mi legava a mia moglie, che è mancata qualche anno fa, alla quale Cloe era molto affezionata. Non riesco davvero ad accettare quello che è successo. L’avesse investita una macchina per colpa di una mia distrazione forse lo capirei di più, ma così non ce la faccio”.