Dramma

Figlia massacrata a coltellate, il dramma del padre: “Dopo 13 anni manco una lira di risarcimento”

E promuove concerti-denuncia ricordando Giorgia, la ragazza di 19 anni di Andora uccisa nella notte tra il 3 e il 4 gennaio del 2002 nelle campagne di Campochiesa d'Albenga

Elio Arrighetti

Andora.Mia figlia è stata uccisa in modo barbaro e nonostante la condanna all’ergastolo e un risarcimento danni di 250 mila euro, io non ho visto ancora un centesimo“. Elio Arrighetti, 60 anni a maggio, é il padre di Giorgia, la ragazza di 19 anni di Andora uccisa nella notte tra il 3 e il 4 gennaio del 2002 nelle campagne di Campochiesa d’Albenga da Ahmed Ouahid, 33 anni, marocchino.

La ragazza era una testimone oculare scomoda di una lite per droga che il giovane ed altri tre connazionali avevano avuto con un’amica, Monica Esposito. “Io, di quel ragazzo che ha confessato l’omicidio, non ho più notizie – si sfoga Elio Arrighetti – Vorrei sapere in quale carcere é rinchiuso, se lavora, che cosa sta facendo. Come padre credo di avere il diritto di sapere qualcosa sul suo conto”.

E sulla questione del risarcimento? “Ho scritto al Presidente della Repubblica quattro anni fa e quella stessa lettera é stata inoltrata anche al Governo. Avevo scritto anche a Gianfranco Fini, ex presidente della Camera (non sa minimamente cosa prova un padre che ha visto la figlia sequestrata e massacrata c’era scritto nella lettera ndr). Fino ad oggi non ho mai ricevuto alcuna risposta. Ma tutti devono sapere che lo Stato ha disatteso ad una direttiva europea che impone di rispettarla per risarcire le vittime di violenze e soprattutto di omicidi di quel genere”, sottolinea con forza Arrighetti.

Nel frattempo Elio promuove concerti-denuncia ricordando la figlia. “L’estate scorsa eravamo al parco delle Farfalle ad Andora, poi abbiamo suonato a Rollo, sopra Andora, con la Rollo Blues Band. Faremo delle canzoni per lei e dedicheremo la serata in suo ricordo e agli amici che non dimenticano una tragedia così grave”.

Elio Arrighetti, trasferitosi a Milano sin da bambino, inizia a strimpellare la chitarra, a 14 anni parte la sua carriera come professionista: lavora in molti locali di Milano. Ha lavorato con Alberto Radius, Russel Russel, Claudio Simonetti, Luciano Rossi, Bobby Solo, Little Tony, Mia Martini. Poi la decisione di trasferirsi in Riviera ed è con Giorgia che inizia una nuova vita bruscamente interrotta nella notte tra il 3 e il 4 gennaio 2002. “Da quel giorno la mia vita è completamente cambiata – racconta il padre della ragazza – Perdere una figlia è come se ti avessero aperto il cuore e fatto a pezzettini. La mia vita è stata segnata per sempre ed è un mio diritto sapere che fine ha fatto colui che ha ucciso mia figlia e anche me. Lo Stato deve ricordarsi di questa tragedia e di un risarcimento che non è mai arrivato”.

Nel 2011 ha inciso anche un cd “Mare matto”. Ad un attento ascolto ci si accorge anche dei brani (Mare Matto, Lasciatelo Libero, Nuvole, Giorgia) dedicati alla memoria della amata figlia Giorgia, alla quale hanno tolto con un atto barbaro e disumano il diritto alla vita a soli 19 anni.

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