Cronaca

Ceriale, palmari del comando in casa: il commissario Pianese condannato a 2 anni

Polizia municipale

Ceriale. Due anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena. E’ la condanna inflitta oggi al commissario della polizia municipale di Ceriale Antonio Pianese che era accusato di peculato. La sentenza è arrivata nel pomeriggio dopo che questa mattina, nel corso della discussione, il pm Daniela Pischetola aveva chiesto una pena di tre anni e sei mesi, mentre il difensore dell’imputato, l’avvocato Franco Vazio aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste.

A Pianese veniva contestato di essersi impossessato di due palmari di proprietà del comando di polizia locale di Ceriale. Gli apparecchi elettronici, nel gennaio del 2010, erano stati trovati a casa del commissario durante un accertamento. Una circostanza che aveva fatto scattare l’indagine per peculato. Accusa dalla quale Pianese si era sempre difeso con decisione negando di aver sottratto i palmari dall’ufficio e fornendo una spiegazione ben diversa dell’accaduto come ribadito anche dall’avvocato Vazio nella sua arringa: “Li aveva portati a casa soltanto per tentare di rimetterli in funzione visto che erano stati comprati per rilevare le infrazioni, ma era impossibile collegarli ai computer del comando. Inoltre il valore economico di questi oggetti era davvero misero, intorno ai 40 euro”.

Diversa l’opinione del pm Pischetola: “Erano costati 720 euro e nessuno era autorizzato a portarli a casa. Erano perfettamente funzionanti e nel 2009 valevano sui 150 euro”.

Anche questa inchiesta prendeva le mosse dalla querelle nata tra il commissario cerialese e il collega Salvatore Montalbano, ex comandante della Municipale di Borghetto, che si erano accusati a vicenda di comportamenti non conformi alle regole. Un aspetto che è stato preso in considerazione sia dall’accusa (“il clima non era idilliaco al comando”) che dalla difesa (“non c’era un clima positivo e alcuni vigili ostacolavano il comandante e Pianese fu denunciato per calunnia e assolto).

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