Protesta

Balneari contro la Bolkestein, domani il servizio a Striscia La Notizia fotogallery

Ceriale. Andrà in onda domani il servizio di Striscia la Notizia registrato lo scorso 6 febbraio presso i Bagni Ceriale sulla protesta dei balneari contro la direttiva Bolkestein. Nel video Capitan Ventosa intervista molti operatori della nostra provincia, arrabbiati contro le aste ormai imminenti: un disagio che in Liguria riguarda 3000 famiglie di balneari.

“Continua ad essere una situazione assurda, in cui non abbiamo risposte concrete – le prime parole dei balneari ai microfoni del celebre tg satirico – Ad oggi le risposte non ci sono: speriamo che con l’arrivo di Striscia possa uscire qualcosa di positivo dal governo, che finora ha fatto solo tante promesse ma non ha detto nulla di concreto”

“Facciamo un appello al governo italiano – avevano detto a gran voce i presenti – vogliamo la giusta applicazione della direttiva Bolkestein, che prevede le aste per le nuove concessioni e non per le aziende avviate. Le aste alle nuove concessioni potrebbero creare nuovi posti di lavoro, e ce n’è bisogno… Ma è importante che il governo dia la certezza del diritto, che manca; se non lo fa è un chiaro aiuto alle multinazionali, e a qualcosa di peggio cioè le mafie”.

Molte le storie sfiorate dal servizio, come quella di Alessia Cepollina, consigliere provinciale del Sib: “”Sono una giovane imprenditrice, perché ho rilevato le quote da poco tempo, e continuo a pagare il mutuo. Ho 35 anni e vorrei avere certezza sul futuro e su un’impresa in cui sto investendo tutto. Siamo i primi a voler mettere in ordine il comparto balneare, vogliamo la revisione dei canoni, anche a scapito di quei 200 colleghi che oggi pagano canoni assurdi, tipo 150.000 euro di canone, cose che nemmeno il migliore degli imprenditori riuscirebbe a fare oggi. Siamo d’accordo con la Regione che occorre un’opera di tutela dell’impresa balneare, che solo in provincia di Savona conta 600 imprese”.

I balneari hanno poi rigettato con sdegno l’accusa di essere una categoria “privilegiata”: Ssiamo imprenditori come tutti gli altri – ha replicato uno dei presenti – Noi investiamo, di tasca nostra tuteliamo l’ambiente, facciamo il nostro lavoro bene come tutti gli altri imprenditori. Tanta gente parla perché non conosce realmente la situazione: le spiagge non diventerebbero libere, andrebbero semplicemente in mano a multinazionali, malaffare e riciclaggio di denaro sporco”.

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