Sopralluoghi

Albenga, rapina nella villa della famiglia Randazzo: caccia ai banditi fotogallery

Un furto finito in rapina o una rapina in villa compiuta da dilettanti?

Albenga. Impronte e testimonianze. La polizia (commissariato di Alassio e squadra mobile  ndr) dà la caccia ai banditi che hanno assaltato la villa di Nicola Randazzo, l’impresario edile di Albenga. Lui e la moglie sono stati aggrediti e imbavagliati mentre i rapinatori svuotavano cassetti e armadi in cerca di denaro.

Gli inquirenti hanno effettuato un lungo sopralluogo nella dimora di recente costruzione che sorge alla foce del rio Antognano, quasi al confine con Ceriale cercando anche elementi nuovi attraverso le telecamere di qualche altra villa della zona che potrebbe aver visto i rapinatori in fuga. Un furto finito in rapina o davvero una rapina in villa compiuta da persone alle prime armi? I banditi, tre o forse quattro, erano armati di cacciaviti, ma non di nastri adesivi, bende o altro materiale per poter immobilizzare i padroni di casa.

Dopo la colluttazione con Nicola Randazzo i rapinatori hanno legato lui e la moglie con i lacci delle scarpe in modo approssimativo e frettoloso. Questo particolare, cioè la mancanza delle usuali fascette autobloccanti, quanto il precedente tentativo di effrazione farebbero pensare che i malviventi si aspettassero di trovare la casa deserta, o quantomeno i proprietari addormentati, e che fossero preparati più ad un furto che ad una vera e propria rapina.

Chi sono allora i banditi che hanno rapinato la coppia di Albenga? “Avevano un accento strano, forse erano dell’Europa dell’Est – ricorda Randazzo – Due di loro li ho visti in faccia perché durante la colluttazione hanno perso le sciarpe che gli coprivano il volto”. Un particolare importante per gli inquirenti sul quale indagare, compreso le impronte che potrebbero aver lasciato durante la scorribanda nella villa. Forse era una banda di malviventi improvvisati alle prime armi. Magari operai o impresari edili come lo stesso Nicola Randazzo che conoscevano le sue abitudini.

La villa dei Randazzo dista a cinquanta metri da un’altra villetta. I proprietari non si sono accorti di nulla se non delle auto della polizia arrivate in viale Che Guevara per i primi sopralluoghi. Di certo è che questa è la prima rapina in casa che si verifica ad Albenga e questa situazione ha scosso tantissimo i residenti.

Lo stesso Nicola Randazzo chiede a gran voce di potenziare i controlli di polizia e carabinieri. “Quando cala la sera da queste parti non vedi anima viva e purtroppo non puoi stare tranquillo neppure se decidi di rintanarti in casa e guardare la televisione”, racconta l’artigiano rapinato che già ieri ha chiesto l’intervento di un tecnico per potenziare il sistema di allarme attorno alla villetta con piscina che lui stesso ha costruito sulle sponde dell’Antognano.

“Lungo viale Che Guevara talvolta senti sfrecciare a tutta velocità delle auto, ma non sono quelle di carabinieri o polizia – racconta una donna a spasso con il cane – Di notte la strada diventa una pista da Formula Uno. I controlli effettivamente scarseggiano e certe volte, anche alle sette e mezzo di sera quando esci col cane, incontri certi ceffi…”.

Giò Barbera

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